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                      Boom degli orti domestici, negli Usa mancano i barattoli per le conserve

                      Orti sui terrazzi in pieno centro ma anche orti nei giardini di case, villette e cascine, a volte ampliando quelli già esistenti. Con il lockdown – e quindi con più tempo libero da dedicare alla case – il boom degli orti non è stato un fenomeno solo Italiano. Lo sanno bene negli Usa dove ora stanno raccogliendo i “frutti” degli sforzi fatti per coltivare pomodori, cetrioli, peperoni: ortaggi ottimi per preparare conserve e sottaceti, se non fosse però che si sta assistendo a una vera e propria carenza di barattoli, guarnizioni e tappi per conserve, non solo a causa della maggior richiesta di questi prodotti per le conserve home-made, ma anche per il boom che ha vissuto l’industria conserviera, quando milioni di americani, da marzo in poi, hanno fatto scorte di prodotti a lunga conservazione per il timore – abbastanza infondato – di rimanere senza cibo

                      Di Valentina Bonazza

                      conserve

                      In Italia, come anche in molte altre parti del mondo, Stati Uniti compresi, nel periodo trascorso a casa per evitare il diffondersi dei contagi, si è assistito a un vero e proprio boom degli orti domestici: dai mini orti sul balcone dell’appartamento di città all’orto in giardino, l’idea di poter coltivare degli ortaggi in casa è stata comune a molte persone. Da un lato per passare il tempo e stare a contatto con la natura, dall’altro per un iniziale timore di una possibile carenza di cibo o di recarsi al supermercato durante la pandemia.

                      A distanza di mesi è così arrivato il momento di raccogliere i “frutti” dei propri sforzi: pomodori, cetrioli, peperoni. Ortaggi ottimi per preparare conserve e sottaceti. Lo sanno bene negli Stati Uniti, dove si sta assistendo a una vera e propria penuria di barattoli in vetro, guarnizioni e coperchi per realizzare le proprie conserve. Dal Maine al Vermont, dalla Louisiana al West Virginia, gli scaffali dei negozi scarseggiano di barattoli, tappi e soprattutto guarnizioni per preparare conserve fatte in casa, e online le cose non vanno meglio, con costi più alti, sovrapprezzi e tempi d’attesa più lunghi.

                      “Siamo stati ovunque” esclama Vanessa Ware dal West Virginia, che riferisce di essere andata in almeno una mezza dozzina di negozi per rifornirsi del necessario per preparare in casa le conserve, riporta il Guardian. “Ho ancora abbastanza barattoli e coperchi avanzati, ma non le guarnizioni, così ho iniziato a cercare, e cercare ancora. E una ricerca sui siti di vendita al dettaglio online si è rivelata frustrante per i prezzi elevati”.

                      Questa carenza è dovuta anche a una maggior richiesta in generale di conserve industriali. Infatti, con il lockdown, l’industria conserviera ha visto una domanda di forniture senza precedenti, perché un numero maggiore di consumatori ha preparato i pasti a casa durante la pandemia – riferisce una portavoce della Newell Brands, proprietaria della Ball, storica marca di vasetti in vetro per conserve -. La domanda ha comportato notevoli limitazioni dell’offerta, tempi di consegna più lunghi e recentemente ha ristretto la disponibilità dei prodotti nei negozi e online”. Tanto che per rifornire il più rapidamente possibile, l’azienda ha detto di aver aumentato la produzione di vetro e di aver trovato altri produttori di coperchi e guarnizioni.

                      Così, all’aggiunta di domanda di conserve già pronte, si aggiunge la domanda di vasetti per le conserve fatte in casa: “Sembra che ci siano più persone che mai a preparare conserve in casa e la linea di assistenza per i giardini dell’Università del Vermont Extension ha ricevuto più di 500 e-mail e telefonate da metà marzo a oggi da persone che hanno ampliato i loro orti o messo mano ai giardini e che cercano aiuto per risolvere vari problemi che riscontrano ai loro orti, ad esempio per malattie o parassiti. Un salto rispetto agli anni precedenti” ha spiegato Lisa Chouinard, addetta alla linea di assistenza.

                      Che coltivare orti domestici sia una moda passeggera o durerà ancora nel tempo non possiamo saperlo. Vero è però che in Italia, ad esempio, dopo il lockdown il 39% degli italiani ha affermato di non poter rinunciare a un giardino nella propria abitazione, il 32% ha dichiarato che anche nel 2021 si dedicherà al giardinaggio e alla floricoltura mentre il 20% si dedicherà a fare l’orto (fonte Ufficio Studi Coop Italia 2021 il Next Normal degli italiani Cnsumer Survey Agosto 2020. Leggi qui).

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