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                      “Buone e maledette”: l’inchiesta (impietosa) sulle fragole del Salvagente

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                      "Fragole maledette": su Il Salvagente, edizione di giugno 2020

                      Nell’edizione di giugno 2020 de Il Salvagente, mensile che si compra in edicola e online e che si definisce “leader nei test di laboratorio contro le truffe al consumatore”, la copertina è dedicata alle fragole e non promette niente di buono. Se in copertina si parla di fragole & chimica, con “fino a 9 pesticidi in un solo frutto, in più casi anche sostanze vietate, in 20 confezioni vendute in supermercati, discount e negozi bio”, all’interno il servizio titola “buone e maledette” e dice già nel sommario, senza mezzi termini, che “seducono il palato ma sono troppo contaminate da pesticidi e, in alcuni casi, da metalli pesanti”. Le uniche fragole testate del tutto prive di fitofarmaci e metalli pesanti? Quelle di Coop Italia da agricoltura biologica vendute a marchio ViviVerde Bio al prezzo di 10,60 euro al chilo. E le spagnole? Meglio di molte italiane

                      Dalla Redazione

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                      “Fragole maledette”: su Il Salvagente, edizione di giugno 2020

                      Iniziamo subito dicendo che 20 campioni di fragole presi in altrettanti supermercati o discount o negozi bio danno certamente un segnale ma non possono essere rappresentativi di tutto quello che si trova in vendita in Italia. È vero che già Legambiente nel suo dossier “Stop Pesticidi 2019” indicava le fragole come uno dei frutti più contaminati da pesticidi – o fitofarmaci per chiamarli in modo più gentile – e anche negli Stati Uniti le fragole sono sempre in cima alla lista dei prodotti ortofrutticoli più esposti alla chimica (qui la “sporca dozzina”). È vero anche che l’ortofrutta italiana è notoriamente, secondo EFSA, quella che presenta meno irregolarità quanto a sforamenti dei limiti di residui chimici fissati dalla legge e quindi la più sicura in Europa. Fatta questa premessa invitiamo chi fosse interessato ad acquistare il PDF del Il Salvagente (a questo link) o la rivista stampata direttamente in edicola, al prezzo di 4,90 euro.

                      Già lo scorso novembre Il Salvagente si era occupato dell’uva da tavola, parlando nel titolo di “pesticidi a grappolo“, suscitando negli addetti ai lavori più di una perplessità. Ci limitiamo in questa occasione ad alcune considerazioni che emergono dall’inchiesta. Prima: su 20 campioni prelevati, solo due non rispettavano la legge, o per la presenza di insetticidi non autorizzati o per lo sforamento dei limiti di legge. Quindi la positività è del 10%: un dato elevatissimo ma su un campione infinitesimale, privo di rilevanza statistica. Seconda: l’unico campione privo di metalli pesanti e principi attivi è stato quello di Coop Italia, per le fragole da agricoltura biologica a marchio ViviVerde Bio, vendute a 10,60 euro al chilo. Terza: il prezzo delle fragole varia da 2,60 euro al chilo delle fragole spagnole vendute da Eurospin (voto: 7,8) ai 12,70 euro al chilo delle fragole con piombo e arsenico (ma prive di pesticidi) vendute da NaturaSì (voto: 9).

                      Chiudiamo con le ultime considerazioni. Quarta: sfatiamo lo slogan Coldiretti che i prodotti di importazione sono pieni di chimica mentre quelli italiani sono sempre sicuri. Dei 20 campioni prelevati, cinque sono di origine spagnola e in nessun caso ci sono stati residui oltre i limiti di legge. Anzi, le fragole spagnole sono risultate più sane di molte fragole prodotte in Italia. Le pagelle de Il Salvagente parlano chiaro: il range è tra 7,8 (Fresòn De Palos venute da Esselunga a 3,40 euro al chilo, due principi attivi) a 6,3 (Sabor De Huelva vendute da Basko a 4,00 euro al chilo, quattro principi attivi). Quinta: riportiamo la giustificazione data al Salvagente dalla “pecora nera” del lotto, prodotta a Terracina (Latina) perché si commenta da sola: “La presenza delle due molecole riscontrate nell’analisi sul prodotto è conseguenza di una deriva dovuta a un trattamento effettuato su una serra confinante coltivata a pomodoro”.

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