di Eugenio Felice (aggiornato il 6 marzo 2020)
Coronavirus, fiere ed eventi annullati, sospesi o posticipati in massa. Domina l’incertezza, legata alla durata dell’epidemia, che potrebbe diventare pandemia. È successo ad esempio per la Roundtable Conference del PLMA, conferenza annuale sulla private label che richiama professionisti del grocery retail da tutto il mondo, che si sarebbe dovuta tenere il 26 e 27 febbraio all’Hotel Hilton in centro a Milano. Il 25 febbraio gli organizzatori ci hanno scritto: “A seguito dell’esplosione del coronavirus nella regione attorno a Milano, non abbiamo altra scelta che posticipare la conferenza a settembre od ottobre. La decisione di posticipare la conferenza si basa sulle informazioni sanitarie disponibili e sulle raccomandazioni delle autorità italiane, compresa la chiusura di incontri ed eventi pubblici. Ci scusiamo per ogni disagio che questa decisione possa causare, ma la sicurezza e la salute dei partecipanti alla conferenza sono prioritarie“.
Conferenze stampa, piccoli o grandi eventi, fiere nazionali e internazionali. Da quando venerdì 21 febbraio è stata diffusa la notizia del primo caso di un italiano affetto da coronavirus e con il conseguente allarme sulla propagazione del contagio, non c’è giorno che non si senta parlare di annullamenti o posticipi di eventi che prevedono un assembramento di persone. Anche di primissimo piano. Non solo in Italia ma anche all’estero. Dopo Cosmoprof di Bologna, la principale fiera mondiale sulla cosmesi, rimandata a metà giugno, e Light & Building di Francoforte, fiera di riferimento mondiale per l’illuminazione rimandata a settembre, nella serata del 25 febbraio è arrivata anche la decisione clamorosa di spostare il Salone del Mobile di Milano dal 21-26 aprile al 16-21 giugno. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha dichiarato: “Dobbiamo lavorare affinché questo virus non si diffonda ma non si deve nemmeno diffondere il virus della sfiducia. Milano deve andare avanti”. Rimandata a giugno il Vinitaly di Verona e addirittura al 2021 il ProWein di Dūsseldorf.
E mentre per via del coronavirus sono in discussione anche le Olimpiadi di Tokyo di fine luglio, l’incertezza spinge le aziende a non impegnarsi nelle fiere e negli eventi dei prossimi mesi. La domanda che in molti si pongono è: quanto durerà l’epidemia in Italia e all’estero? Si parla di mesi, non certo di settimane, basta vedere cosa sta succedendo in Cina. Quella tra l’Italia e il coronavirus sarà una convivenza lunga. Ne parla anche la Repubblica in un articolo del 26 febbraio (leggi qui). Il caldo e la primavera dovrebbero aiutarci ma anche su questo gli scienziati non sono tutti d’accordo. “È solo una sensazione – spiega Guido Silvestri, che dirige il dipartimento di Patologia alla Emory University di Atlanta – ma è possibile che la diffusione del coronavirus sia legata anche a fattori ambientali. Non ci spieghiamo il fatto che nazioni popolose, con legami intensi con la Cina, siano prive o quasi di contagi”. Inoltre, una variabile che rende difficili le previsioni sulla durata dell’epidemia è la possibilità che il virus muti.
E le fiere ed eventi del settore ortofrutta? Se Fruit Logistica è riuscuta a scamparla di poco con una solo lieve flessione dei visitatori (-8%), almeno a quanto dichiarato dagli organizzatori, gli operatori si chiedono ora cosa succederà ai prossimi eventi in calendario. Non c’è solo Asia Fruit Logistica che sarà per la prima volta a metà settembre a Singapore, città stato dove si contano ad oggi (26 febbraio) una novantina di casi accertati di coronavirus. C’è anche il Macfrut di inizio maggio a Rimini. Questo il commento che ci ha inviato Renzo Piraccini, presidente della fiera: “Stiamo seguendo con attenzione la situazione ma non prevediamo impatti negativi su Macfrut. D’intesa con gli altri enti fieristici, si è deciso di rimandare le rassegne di marzo. Numerosi eventi di aprile, a partire dal Vinitaly di Verona, sono ad oggi confermati. Macfrut è dal 5 al 7 maggio e quindi ritengo che avremo superato l’emergenza“. A questo punto non resta che attendere come evolverà l’epidemia, in Italia e nel resto del mondo.
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