di Valentina Bonazza
Green Empire Farms, con i suoi 64 acri, quasi 260 mila metri quadrati, è stata definita da Henk Verbakel, CEO Havecon Horticultural Projects che ha partecipato alla costruzione del complesso “come il più grande progetto di serre high-tech mai realizzato in Nord America”. Green Empire Farms è di proprietà della canadese Mastronardi Produce, pioniera dell’industria dei prodotti in serra che da più di 70 anni innova nel settore e vende i suoi prodotti e le sue varietà con il marchio SunSet.
La Mastronardi Products, che conta altre sei “super-serre” in Nord America, è ora in mano a Paul Mastronardi, terza generazione di italo-canadesi che negli anni Cinquanta fondarono l’azienda. L’anno scorso l’azienda ha inaugurato la prima fase della costruzione della Green Empire Farms, che vede oggi una vasta produzione di fragole, cetrioli e pomodori, mentre i peperoni verranno aggiunti in un secondo tempo; infatti parte del complesso è ancora in fase di costruzione. Situata nello stato di New York, questa cattedrale delle serre vede proprio quest’anno i primi raccolti.
Ma, proprio con i primi raccolti, è arrivata anche la notizia che il coronavirus ha fatto breccia nella serra, tanto che si contano ora 169 lavoratori positivi sui circa 186 presenti, anche se in totale sono circa 340 le persone coinvolte in questi mesi per la raccolta. Si tratta perlopiù di stagionali agricoli ispanici e francofoni, arrivati appositamente per raccogliere fragole coltivate su una superficie di circa 130 mila mq in questa serra nello stato di New York. Tanto che secondo l’ufficio del governatore Andrew Cuomo, Green Empire Farms è ora il sito del più grande cluster di coronavirus dell’Upstate New York: notizia che ha conquistato le pagine di molti quotidiani nazionali.
I lavoratori di Green Empire Farms che sono risultati positivi al coronavirus hanno così iniziato il processo di tracciamento dei contatti a Madison County (dove si trova la serra) e le località limitrofe, non senza difficoltà: è stato necessario procurarsi 12 interpreti per riuscire a ricostruire gli spostamenti dei malati e dei lavoratori esposti nella zona, visto che per la maggior parte si tratta di stagionali agricoli provenienti da altre nazioni, principalmente Messico e Haiti, e che raggiungono gli Usa solo per lavorare per la stagione.
La direzione del centro ha così rivisto i processi di lavoro, con particolare riguardo all’alloggio dei lavoratori e al trasporto. Infatti, il rischio maggiore di contagio si riscontra durante il trasporto e l’alloggio in hotel, dove pare – secondo alcuni quotidiani locali – che gli stagionali dormissero in quattro in una camera, due per letto.
I processi aziendali all’interno della serra risultavano invece corretti, come riporta anche John Becker, a capo dell’amministrazione di Madison County in conferenza stampa, che ha sottolineato che le norme di sicurezza anti Covid-19 sul posto di lavoro sono state trovate “in regola” durante due ispezioni la scorsa settimana: “Gli individui che non sapevano nemmeno di essere malati sono stati isolati in quarantena” ha poi affermato. Molti lavoratori stagionali che lavorano alla Green Empire Farms, inoltre, sono dipendenti di un’agenzia specializzata nel fornire personale a molte serre negli Usa. Agenzia che paga circa 13 dollari l’ora gli stagionali e che oggi – secondo il quotidiano locale Syracuse – sembra stia trattenendo parte del loro stipendio per pagare gli hotel nei quali stanno trascorrendo la quarantena. Nel frattempo, John Becker ha affermato che la contea starebbe provvedendo a consegnare cibo a tutti i lavoratori in isolamento negli hotel di Madison County (Super 8 e La Quinta i due hotel principali) per aiutarli a stare in quarantena, per un costo, stimano, di 3.000 dollari al giorno.
“Abbiamo messo in atto diverse best practice per contribuire a prevenire la diffusione del coronavirus – si legge nel frattempo nella sezione del sito Mastronardi Products dedicata all’emergenza Covid-19 -, tra cui i rigorosi programmi e processi di pulizia e sanificazione, l’inizio, la fine e i tempi di pausa scaglionati dei turni, e abbiamo stabilito diverse zone di lavoro per ridurre le dimensioni dei gruppi di lavoro dei dipendenti. In qualità di produttori di alimenti, i nostri dipendenti sono già tenuti a indossare dispositivi di protezione personale quando lavorano nelle nostre strutture. Abbiamo imposto l’obbligo di indossare le protezioni per il viso a tutti i dipendenti in tutte le sedi e abbiamo fornito visiere e il protocollo da adottare per la pulizia delle visiere. Tutti i dipendenti vengono controllati all’ingresso, comprese le scansioni giornaliere della temperatura”. Non sembra esserci traccia, per ora, delle disposizioni che adotteranno con i casi Covid-19 ora confermati.
“Dopo i nostri test mirati nelle serre – ha commentato il direttore della sanità pubblica della contea Eric Faisst -, il nostro numero di casi positivi (in tutta la contea) è aumentato in modo significativo. Abbiamo testato un gran numero di dipendenti per identificare chi era malato e chi era potenzialmente esposto, per metterli in quarantena per aiutare a fermare ulteriormente la diffusione o ricevere le cure mediche di cui hanno bisogno”. I positivi, così come coloro che sono stati in contatto con loro, restano ora in quarantena all’interno di questi hotel, in sezioni dedicate.
Copyright: Fruitbook Magazine