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                      Covid-19, rallenta la corsa della GDO. Volano e-commerce e libero servizio

                      Durante la settimana tra lunedì 16 marzo e domenica 22 marzo, le vendite della GDO continuano a crescere. Dopo tre settimane con trend positivo a doppia cifra, il trend delle vendite a valore rallenta, ma rimane positivo rispetto allo stesso periodo del 2019: +5,4% a parità di negozi. A differenza della settimana precedente è il Nord Est a registrare gli incrementi più alti su base tendenziale: +8,9%, seguito subito dal Sud (+8,3%), dal Nord Ovest (+4,2%) e dal Centro (+2,3%). Il trend migliore si registra nel Libero Servizio (+40,8%), nei Supermercati (+18,5%) e nei Discount (+6,7%). Si accentua invece il calo delle vendite di Specialisti Drug (-40%) e Ipermercati (-12,2%). Continua il calo dei format Cash&Carry, canale principale di approvvigionamento per la clientela professionale e operatori Horeca, con un trend negativo del -52,4%, in linea con il calo della settimana precedente. Infine, l’eComemrce registra valori in continua crescita: +142,3%, in rialzo di +45 punti percentuali rispetto al trend della settimana precedente

                      Dalla Redazione

                      Covid-19

                      Fonte: Nielsen ecommerce tracking

                       

                      Dopo tre settimane con trend positivo a doppia cifra, il trend delle vendite a valore rallenta, ma rimane positivo rispetto allo stesso periodo del 2019: +5,4% a parità di negozi. A differenza della settimana precedente è il Nord Est a registrare gli incrementi più alti su base tendenziale: +8,9%, seguito subito dal Sud (+8,3%), dal Nord Ovest (+4,2%) e dal Centro (+2,3%).

                      “La seconda settimana di quarantena ufficiale fa registrare un rallentamento della crescita rispetto ai trend a doppia cifra delle ultime settimane. I dati – spiega Romolo de Camillis, retailer service director di Nielsen Connect Italia – confermano i primi segnali di “rottura” rilevati in precedenza: da un lato causati dalle nuove procedure di ingresso nei negozi, che limitano l’afflusso per garantire le distanze di sicurezza, dall’altro la continua scesa dei negozi di vicinato, che si trovano nei pressi delle abitazioni e permettono quindi di limitare il tragitto per la spesa. Sul rallentamento della crescita delle vendite della GDO incidono anche le restrizioni governative che vietano la vendita di prodotti non essenziali, per esempio la cancelleria e l’elettronica di consumo”.

                      A livello di format distributivi, Nielsen sottolinea come il trend maggiore si registra nel Libero Servizio (+40,8%), nei Supemercati (+18,5%) e nei Discount (+6,7%). Si accentua invece il calo delle vendite di Specialisti Drug (-40%) e Ipermercati (-12,2%). Continua il calo dei format Cash & Carry, canale principale di approvvigionamento per la clientela professionale e operatori Horeca (ospitalità, ristorazione), con un trend negativo del -52,4%, in linea con il calo della settimana scorsa, così Metro Italia con ADM (Associazione Distribuzione Moderna) ha chiesto la possibilità di aprire anche al consumatore finale, temporaneamente ed in via eccezionale, i propri punti vendita normalmente dedicati ai possessori di partita IVA e al canale Horeca.

                      Per quanto riguarda l’eCommerce, il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online da lunedì 16 a domenica 22 marzo è stato del +142,3%, in rialzo di +45 pp rispetto al trend della settimana precedente.

                      Da lunedì 16 a domenica 22 marzo, le dinamiche di afflusso ai negozi sono rimasti gli stessi della settimana precedente, con trend molto positivi durante i giorni lavorativi e un calo nel weekend. In particolare, il picco positivo si è registrato giovedì 19 marzo che ha registrato un +25.9% e venerdì 20 marzo con un incremento del 25,1%. A livello di peso sulla settimana, per la prima volta il venerdì si posiziona al primo posto. Le categorie di prodotti maggiormente impattate durante la settimana 12 (16 – 22 marzo) del 2020 sono sempre legate ai tre “effetti” identificati da Nielsen: l’effetto “stock”, l’effetto “prevenzione e salute” e l’effetto “resto a casa”.

                      L’effetto “stock” vede, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato: farina (+186,5%), uova di gallina (+53,7%), latte UHT (+34,1%), surgelati (+6,8%), conserve animali (+32,1%), burro (+79,7%), conserve rosse (+50,8%), pasta (+22,6%), riso (+37,9%) e caffè macinato (+21,5%); l’effetto “prevenzione e salute”, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato, registra: guanti (+263,7%), carta igienica (+28,4%), detergenti superfici (+56,4%), carta casa (+46,4%), candeggina (+87,6%), sapone per le mani, liquido e solido (+73,8%), alcol denaturato (+116,4%), salviettine umidificate (+68,6%) e termometri (+45,9%); infine, l’effetto “resto a casa”, vede da un lato la crescita delle  categorie che potrebbero essere considerate adatte a un aperitivo casereccio, pizza surgelata (+45,7%), vino (+12,4%), birre alcoliche (+11,3%), affettati (+28,1%), mozzarelle (+44,6%), wurstel (+44,2%), patatine (+25,7%), dall’altro cresce anche quello che possiamo considerare “comfort food”, sempre in ordine, spalmabili dolci (+61,3%), gelati (+21,5%), wafer (+16,2%). Da segnalare anche l’aumento notevole delle vendite di camomilla (+76,3%). In calo anche molti segmenti del comparto make-up (-70%), profumeria (-63,6%) e cura viso (-41,1%).

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