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                      Del Monte: primo trimestre in calo a causa del Covid-19. Crolla l’utile (-64%)

                      Del Monte
                      Del Monte registra un calo delle vendite e del fatturato nel primo trimestre del 2020. A causarlo – soprattutto – la pandemia da coronavirus che, prima nelle piazze asiatiche e poi nel resto del mondo, ha causato e sta causando notevoli disagi nei mercati. A risentirne di più, fa sapere Del Monte, i prodotti freschi ad alto contenuto di servizio e le banane. Il fatturato netto della società è sceso da un miliardo e 154 milioni di dollari nel primo trimestre del 2019 a un miliardo e 118 milioni di dollari quest’anno, con un calo delle vendite (-3,1%) che vede comunque coinvolte tutte le aree di attività della società. Il trimestre si chiude con un risultato netto positivo di 13 milioni di dollari, in calo del  64% rispetto al primo trimestre 2019

                      Dalla Redazione

                      Del Monte

                      L’epidemia di Covid-19, per Del Monte, ha impattato sulle vendite dei suoi prodotti, facendo perdere circa 27 milioni di dollari, soprattutto tra i prodotti freschi ad alto contenuto di servizio e le banane, che hanno visto vendite inferiori rispetto alle aspettative.

                      Al calo delle vendite dovuto alle conseguenze della pandemia, si aggiunge anche il richiamo volontario di alcuni prodotti della controllata Mann Packing avvenuto nel quarto trimestre del 2019, ma che ha continuato a danneggiare le vendite nette nel segmento dei prodotti freschi e a valore aggiunto anche nel corso del primo trimestre del 2020, che non sono ancora tornati ai valori precedenti al richiamo.

                      In definitiva, l’utile netto di Del Monte per il primo trimestre 2020 è stato di 13 milioni di dollari, in diminuzione rispetto ai 36,1 milioni di dollari dell’anno precedente. “Nel primo trimestre del 2020, le nostre operazioni a livello internazionale sono state messe alla prova – ha dichiarato Mohammad Abu-Ghazaleh, presidente e ceo di Del Monte -. A partire da gennaio in Asia e poi a marzo negli altri mercati, le nostre vendite hanno subito dei cali a causa del diffondersi del Covid-19”.

                      “Tuttavia, la presenza dell’azienda a livello internazionale nel settore dei prodotti freschi al dettaglio, la diversità del nostro portafoglio prodotti, l’efficienza e la flessibilità delle nostre operazioni, hanno permesso di adattarci rapidamente alle conseguenze causate dalla pandemia – prosegue Mohammad Abu-Ghazaleh -. La domanda a breve termine nel nostro canale di distribuzione alimentare, le vendite nette di prodotti a prezzi più elevati come ananas, avocado e frutta e verdura fresca tagliata (IV gamma) rimangono una sfida, ma noi continuiamo ad impegnarci a servire i nostri clienti senza interruzioni. Riteniamo, inoltre, che la nostra liquidità sia sufficiente a gestire le nostre operazioni”.

                      Nello specifico, le vendite di banane sono scese a 427 milioni di dollari USA rispetto ai 431,5 milioni di dollari USA dello stesso trimestre del 2019, principalmente a causa delle minori vendite nette in Asia, Europa e Nord America, parzialmente compensate dalle maggiori vendite nette in Medio Oriente.

                      Per le banane, Del Monte ha stimato che la pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto sulle vendite nette di circa 6 milioni di dollari. Nel segmento fresco e a valore aggiunto dell’azienda, il coronavirus ha colpito il settore per circa 21 milioni di dollari: le vendite sono scese da 690 milioni di dollari a 660,9 milioni di dollari.

                      “La Società prevede che la volatilità della domanda e dell’offerta dei propri prodotti e la riduzione della domanda nel canale distributivo del food-service continueranno ad avere un impatto negativo sui risultati operativi nel secondo trimestre del 2020 – ha dichiarato il gruppo -. L’entità dell’impatto della pandemia di Covid-19 sui risultati finanziari della società e sulla capacità di procedere con le attività strategiche per la società dipenderà dagli sviluppi futuri, compresa la durata e la diffusione della pandemia e le relative restrizioni governative, ad oggi incerte e quindi non prevedibili”.

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