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                      EFSA, cocktail di pesticidi rischiosi per la salute? I primi studi dicono di no

                      Quest’anno l’EFSA ha pubblicato i risultati delle sue due prime ricerche che studiano l’eventuale correlazione di multi residui di pesticidi sullo stesso alimento, detto anche cocktail di pesticidi, e l’insorgenza di alcune malattie della tiroide e del sistema nervoso. Dalla ricerca, che prende in considerazione le popolazioni di molti Paesi europei, è emerso che il rischio per i consumatori derivante dall’assunzione tramite l’alimentazione di prodotti che presentano multi residui di pesticidi è, con diversi gradi di certezza, inferiore alla soglia massima consentita. L’EFSA ha così utilizzato una metodologia appositamente studiata per classificare i pesticidi in “gruppi di valutazione cumulativa”. Inoltre il regolamento UE sui livelli massimi di pesticidi negli alimenti stabilisce che le decisioni sui multi residui debbano tenere conto degli effetti cumulativi dei pesticidi man mano che si rendono disponibili i metodi per valutare tali effetti

                      Dalla Redazione

                      pesticidi

                      L’EFSA ha pubblicato ad aprile i risultati delle sue due valutazioni pilota sui rischi per l’uomo derivanti dai residui di diversi pesticidi negli alimenti. Le valutazioni – una che considera gli effetti cronici sul sistema tiroideo e l’altra gli effetti acuti sul sistema nervoso – sono il risultato di una collaborazione pluriennale tra l’EFSA e l’Istituto nazionale olandese per la salute pubblica e l’ambiente (RIVM).

                      I documenti sono stati finalizzati dopo due mesi durante i quali l’EFSA ha ricevuto un feedback da diverse parti interessate, tra cui istituzioni nazionali, università, organizzazioni non governative e associazioni commerciali. Inoltre, l’EFSA ha tenuto – prima del lockdown – una riunione con gli stakeholders a Bruxelles per chiarire la metodologia applicata alla ricerca e spiegare i risultati del lavoro. Metodologia che ha preso in esame tre fasce della popolazione: i bambini piccoli, provenienti da Danimarca, UK e Paesi Bassi,  i ragazzi provenienti da Bulgaria, Francia e Paesi Bassi, e gli adulti di Belgio, Repubblica Ceca, Germania e Italia.

                      Da entrambi gli studi compiuti, sia quello che studia gli effetti cronici sul sistema tiroideo e sia quello che studia gli effetti acuti sul sistema nervoso, hanno evidenziato che il rischio per i consumatori derivante dall’assunzione tramite l’alimentazione con prodotti che presentano multi residui di pesticidi è, con diversi gradi di certezza, inferiore alla soglia che fa scattare l’azione normativa per tutti i gruppi di popolazione interessati. Quindi non dovrebbero destare preoccupazione.

                      Per alcune associazioni di categoria, però, questi studi sembrerebbero non esaustivi e peccherebbero di alcune lacune di ricerca, tanto da inviare un comunicato congiunto in cui hanno spiegato che: “Il report appare, più che uno studio finalizzato a tutelare la salute pubblica, un maldestro tentativo di assoluzione dei pesticidi e dell’attuale modello agricolo dipendente dalle sostanze chimiche di sintesi. La presenza di multi-residuo negli alimenti rappresenta un problema di grande rilievo per la salute pubblica ed è fonte di preoccupazione nella comunità scientifica e nella società civile, specie per gli effetti sulle componenti più sensibili della popolazione come i bambini, anche perché si assiste a un aumento della percentuale di campioni con multi-residuo e del numero dei pesticidi presenti”.

                      L’EFSA ha comunque in programma altre ricerche simili. Infatti, a questi due primi studi ne seguiranno altri nei prossimi anni sull’effetto dei pesticidi su altri organi e funzioni corporee. L’EFSA sta attualmente definendo un piano di attuazione completo con la Commissione Europea.

                      Le sostanze prese in esame nelle valutazioni sono state individuate dagli esperti di pesticidi dell’EFSA utilizzando una metodologia appositamente studiata per classificare i pesticidi in gruppi di valutazione cumulativa“. Il regolamento dell’UE sui livelli massimi di pesticidi negli alimenti stabilisce infatti che le decisioni sui multi residui debbano tenere conto degli effetti cumulativi dei pesticidi man mano che si rendono disponibili i metodi per valutare tali effetti. Inoltre, il regolamento relativo all’immissione in commercio dei pesticidi stabilisce che i pesticidi non devono avere effetti nocivi – compresi gli effetti cumulativi – sulle persone.

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