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                      Fior Fiore Coop: Eplì, naturalmente mela, entra nella linea

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                      Eplì, "naturalmente mela", dal 2021 nella linea Fior Fiore di Coop Italia

                      Eplì, “naturalmente mela”, è entrata a febbraio 2021 nella linea Fior Fiore Coop Italia. Eplì viene prodotta in Piemonte da Lagnasco Group, che ha lanciato il brand nel 2016. La varietà è la Story Inored, che si distingue per l’elevata colorazione, la resistenza alla ticchiolatura, le elevate caratteristiche organolettiche, la bassa propensione ad ammaccarsi, la conservabilità elevata. Il raccolto 2020 è stato di circa 5.000 tonnellate. Bernardi (Lagnasco Group): “Con Eplì vogliamo creare un ecosistema, fare cultura e promuovere azioni virtuose”. Fabiani (Coop Italia): “Fior Fiore identifica il meglio della cultura gastronomica, sia in termini di tradizione che di innovazione. Se Annurca e Renetta sono mele della tradizione, yello, Candine e l’ultima arrivata Eplì rappresentano l’innovazione”
                      Fior Fiore Coop: Eplì, naturalmente mela, dal 2021 nella linea di Coop Italia

                      Fior Fiore Coop: Eplì, naturalmente mela, dal 2021 nella linea di Coop Italia

                      Eplì, “naturalmente mela“, è entrata da fine febbraio 2021 nella linea premium Fior Fiore Coop Italia, di cui fanno già parte le mele Renetta (Trentino), Annurca (Campania), yello (Alto Adige) e Candine (principalmente Emilia-Romagna). Molti consumatori, in Italia come all’estero, di Eplì non ne avranno mai sentito parlare. E in effetti si tratta di un progetto giovane. Eplì viene prodotta in Piemonte da Lagnasco Group, tra le realtà storiche della regione nel comparto mele, la prima peraltro a fare in Piemonte un magazzino automatico, nell’ormai lontano 2010. Eplì non è il nome della varietà ma il nome del marchio commerciale, di proprietà esclusiva di Lagnasco Group, marchio commerciale che ad oggi si identifica con la varietà Story Inored, una varietà libera (non parliamo quindi di varietà club tanto di moda in questo periodo) che si inizia a trovare in vendita sul mercato nazionale – la trovate in queste settimane di marzo anche da Esselunga – prodotta e commercializzata anche da altre realtà italiane.

                      Eplì non è semplicemente un bollino attaccato alla mela“, ci spiega Simone Bernardi, amministratore delegato di Lagnasco Group. “Eplì è un progetto di marketing, entrato nella sua fase commerciale nel 2016 (ne avevamo parlato qui, ndr) con cui vogliamo ripensare i ruoli e le responsabilità di produttori, distributori e consumatori. Non a caso graficamente Eplì si presenta con un’impronta digitale: il messaggio che vogliamo trasmettere è che dietro a ogni mela c’è il lavoro di tante persone e allo stesso tempo invitiamo tutti a un atteggiamento più responsabile in ogni azione. Facciamo parte di un ecosistema, il termine filiera è superato, ognuno di noi deve fare la sua parte per rendere migliore questo pianeta. Bellezza e bontà della mela oggi costituiscono dei pre-requisiti. Eplì si distingue per gli aspetti della sostenibilità e della responsabilità. Vogliamo promuovere la consapevolezza, sponsorizziamo eventi sportivi e culturali, coinvolgiamo le giovani generazioni con laboratori e dei libri, il primo dedicato alla gentilezza, il secondo, da poco pubblicato, al silenzio e alla disconnessione“.

                      La raccolta di Eplì nell’autunno 2020 è stata di 5.000 tonnellate. La potete acquistare anche online – Lagnasco Group ha investito in un e-commerce nel 2019 – al prezzo di 24,99 euro (compresa la spedizione) per la cassetta da 8 kg netti (circa 40 mele). La varietà è la Story Inored, una mela moderna a 360 gradi: ha elevate caratteristiche organolettiche; ha una colorazione rossa ottimale che arriva fin dove c’è il picciolo; si presta alla lunga conservazione; la consistenza robusta e la buccia spessa si traducono in una bassa propensione ad ammaccarsi; è resistente alla ticchiolatura e quindi richiede meno interventi fitosanitari in campo, tanto che si presta anche alla produzione biologica e biodinamica. Una curiosità: come i migliori vini, ha bisogno di un po’ di “affinamento” nelle celle di conservazione, per questo la raccolta si svolge nel mese di ottobre ma la commercializzazione inizia a partire da dicembre per arrivare a maggio, disponibilità permettendo.

                      Fior Fiore identifica il meglio della cultura gastronomica“, ci riferisce Germano Fabiani, responsabile nazionale ortofrutta e presidio Fior Fiore di Coop Italia. “In ortofrutta si declina sia in termini di recupero e valorizzazione di prodotti della tradizione, come nel caso delle mele la Renetta e la Annurca, sia in termini di promozione e valorizzazione di prodotti legati all’innovazione, come nel caso delle mele la yello, inserita nel 2019, la Candine, inserita nel 2020, e, da ultima, la Eplì, in assortimento nella rete Coop Italia da fine febbraio 2021. In termini organolettici Fior Fiore rappresenta il meglio: tutto parte da rigorosi consumer test. Per i nostri clienti quindi si tratta di una garanzia in più: alla mela viene dato un nome, Eplì, e un cognome, Fior Fiore. Certo oggi lo scenario per un distributore non è facile, ci sono molte nuove varietà in arrivo, più o meno tutte a buccia rossa: i produttori devono essere consapevoli che non possiamo riempire i negozi di mele, siamo chiamati a delle scelte“.

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