L’avevamo già detto: in termini di appeal sul consumatore, il “sostenibile” sta diventando il nuovo biologico. FoodCast, progetto formato da un team di scienziati alimentari promosso dalla Regione Lombardia e dal Ministero delle Politiche Agricole in vista di EXPO 2015, sta per lanciare un bollino che applicato su ogni prodotto fresco, compresa frutta e verdura, indicherà a chiare lettere il “costo ambientale” di tale prodotto

Cosa si intende per costo ambientale? L’indice di sostenibilità del cibo, o Trade Impact Index, elaborato da FoodCast, viene calcolato computando la stagionalità locale di un alimento in base alla distanza che il prodotto percorre dal produttore al consumatore.

Riccardo Sabatini di FoodCast, ricercatore e imprenditore

“Ci siamo mai chiesti quanta strada faccia una banana per arrivare a gennaio sugli scaffali del supermercati?”. Chiede Riccardo Sabatini, responsabile di FoodCast. Ecco: questo indice, che è stato trasformato in un bollino e che diventerà una app, fornirà a tutti uno strumento pratico per capire con esattezza, chiarezza e oggettività quale sia il costo in termini ambientali di tutti gli alimenti.

Negli Stati Uniti Whole Foods e Trader Joe’s hanno iniziato da tempo ad indicare esattamente la provenienza dei loro fresh products e le modalità in base alle quali questi sono prodotti, per non parlare dell’attenzione ai materiali usati nella costruzione dei nuovi punti vendita, come quello di Brooklyn. Anche gli esempi nostrani non mancano, come le carni sostenibili di Coop o l’impegno portato avanti da NaturaSì anche qui nella scelta attenta dei materiali e dei sistemi di riscaldamento e refrigerazione dei suoi punti vendita.

Il bollino di sostenibilità ha ottenuto il patrocinio di Expo 2015 ed è stato proposto come uno dei parametri standard da accompagnare al cibi distribuito durante l’evento.

FoodCast, il progetto in breve

Quattro sono i principali ambiti di ricerca sviluppati da FoodCast:

–Mercati alimentari: è stato creato un database utilizzando i dati di dieci diversi archivi nazionali e internazionali con i dati di produzione, commercio, import/export, prezzi del cibo, che sarà un punto di partenza per creare modelli e algoritmi di previsione.
–Analisi delle reti: gli scienziati di FoodCast stanno individuando in che modo i diversi attori – produttori, trasformatori, consumatori – sono in connessione fra loro.
–Neuroscienze: uno dei team di FoodCast si occupa di studiare l’atteggiamento e le reazioni delle persone di fronte al cibo, un argomento importante per capire come si muoveranno i mercati nel futuro.
–Outlook: gli esperti del team di FoodCast stanno conducendo un’analisi qualitativa della situazione attuale che aiuterà a delineare i possibili scenari futuri sul cibo.

Fonte: Corriere Innovazione, Ansa