Dalla Redazione
Alcune settimane fa in alcuni punti vendita Pam Panorama un inedito corner di degustazione invitava i consumatori ad assaggiare non caffè o prodotti da forno, ma kaki, varietà Tipo e Rojo Brillante. Dopo ogni assaggio, alle persone è stato chiesto di esprimere una preferenza fra i due. “Recentemente mi hanno proposto di tutto, anche il sushi… ma mai il kaki!” è l’esclamazione di un consumatore, piacevolmente stupito dalla scoperta gustativa. La promozione, messa a punto da Divano, storica azienda campana specializzata in kaki, è dunque partita con tutte le buone premesse. Le buone novità, si sa, fanno sempre piacere. Ed è stato proprio l’elemento di novità a conquistare i consumatori, che hanno partecipato numerosi e interessati.
Strumento tattico, quindi, per accrescere il sell out? Anche. Ma l’obiettivo che Divano, con questa iniziativa promozionale, si era prefisso era quello di “ascoltare la voce” del consumatore e ricevere un feedback diretto sui propri prodotti, senza intermediazioni e filtri analitici sui dati di vendita. Gli elementi che l’azienda ha ricavato da questo test? Prima di tutto, una conferma della qualità percepita. Difatti, dopo aver degustato e apprezzato il prodotto, buona parte degli assaggi si sono tradotti in acquisti. Ma anche l’opinione di chi non ha comprato è stata interessante in tal senso. Si trattava spesso di consumatori proprietari di una o più piante di kaki (dato vero e diffuso in diverse aree e città di provincia) che, all’assaggio dei prodotti Divano, hanno espresso il loro gardimento, sottolineando come il prodotto risultasse fresco e genuino, “come quello appena colto dall’albero dietro casa”.
Non è stato possibile, invece, stabilire realmente quale delle due varietà sia preferita. Si è notata una leggera inclinazione verso il Rojo Brillante (a polpa soda), ma più per una maggiore comodità di consumo rispetto al Kaki Tipo (a polpa morbida), che per una vera scelta di gusto. Il che pone l’attenzione su una problematica già nota, e cioè quella di come rendere più pratico il consumo della varietà tradizionale, tipica italiana.
Infine non ha stupito constatare che, rispetto alle proprietà nutraceutiche del kaki, la sensibilità del consumatore è stata parziale. Si tratta di attributi qualitativi non immediatamente percepibili, la cui presentazione richiede un tempo che le persone non hanno mentre fanno la spesa. Per un’efficace diffusione di queste informazioni occorrerà ricorrere ad altri contesti e ad altri mezzi di comunicazione.
In definitiva, alla fine ha vinto il gusto, ad ennesima riprova di specificità che conquista e stabilisce il gradimento di un prodotto. Una volta assodata la salubrità, naturalmente. Se poi contribuisce anche a farci stare meglio, tanto meglio.
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