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                      Come sarebbe l’esperienza di acquisto in un supermercato fra poco più di vent’anni? Lo Youtuber americano esperto di realtà futuristica Adam Dylewski ha pubblicato sul suo canale social un corto di animazione che ci mostra il consumatore del domani alle prese fra le corsie. Un video curioso che fa vedere come la carne ‘coltivata’ in laboratorio, i cibi modificati geneticamente, la realtà aumentata, il vertical farming e l’automazione potrebbero trasformare il futuro del cibo nella grande distribuzione

                       

                      di Carlotta Benini

                       

                       

                      Robot che spostano e riordinano la merce, droni che consegnano la spesa a domicilio, ortofrutticoli derivanti dalla vertical farming e scaffali assortiti di cibi modificati geneticamente, con etichette interattive che in secondo ti proiettano all’origine dei prodotti. Una visione fantascientifica del supermercato del domani? Futuristica sì, ma neanche troppo: secondo il ricercatore americano Adam Dylewski, infatti, è questo lo scenario che ci aspetta fra vent’anni. ‘YouTube creator’ specializzato in futuro, Dylewski ha lanciato nel suo canale 2050 Future Show il video Groceries in the 2040s | The Future of Food, una demo sulla grande distribuzione organizzata scritta e realizzato con l’interfaccia Oculus Quill.

                       

                      Non si tratta di fantascienza: dietro al video, infatti, ci sono le proiezione del Sage Project, una piattaforma specializzata in etichettatura del cibo decisamente innovativa.

                       

                      Groceries in the 2040s mostra come potrebbe essere l’esperienza della spesa al supermercato tra poco più di un ventennio. Un cortometraggio d’animazione che affronta temi che sono già di grande attualità: si parla di Ogm, realtà aumentata, coltivazioni verticali, automazione e intelligenza artificiale, etichette personalizzate e digitali, proiezione di tabelle nutrizionali, big data per le inserzioni pubblicitarie… E ancora superfoodcarne coltivata senza la struttura dell’animale (ovvero prodotta in laboratorio), insetti edibili, stampa di cibi in 3D, scansioni automatiche per il pagamento all’uscita dal supermercato.

                       

                      Insomma, tante soluzioni che ci fanno pensare come questo scenario alla Blade Runner non sia in fondo poi così lontano…

                       

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