Dalla Redazione
Che sia una mela anomala lo si capisce subito dall’assenza di un sito web dedicato. Inored Story la potete trovare da alcune settimane da Esselunga così come in altri gruppi della grande distribuzione. Il nome non aiuta a identificarla: se cercate i termini “Story” e “mela” su internet vi viene la storia della mela se non quella di Apple, il famoso brand fondato da Steve Jobs. Da Esselunga le mele sono anche bollinate Story (marchio registrato) e vendute in vassoio da sei frutti, con fornitore l’azienda piemontese Bio Fruit Service Srl. Va detto che non sono certificate bio, a dispetto del nome del fornitore.
Ma si prestano a essere prodotte secondo i dettami della coltivazione biologica, essendo naturalmente resistenti alla ticchiolatura, un fungo che colpisce i frutti quando sono sulla pianta. Questo si traduce anche in minori trattamenti chimici. Per questo trattasi di una mela che potremmo definire sana. Altra anomalia: la mela è prodotta in Piemonte ma nel vassoio in cartoncino acquistato da Esselunga tutte le informazioni sono in inglese, scelta poco felice per non dire paradossale a nostro avviso dato che il consumatore italiano oggi vuole chiarezza e trasparenza, oltre a preferire il made in Italy.
La stessa varietà Inored Story la potete trovare anche in altri gruppi distributivi. Da Coop Italia e in altre insegne sotto il brand Eplì, ideato alcuni anni fa da Lagnasco Group (qui parliamo del suo recente inserimento nella linea Fior Fiore). In altre insegne come Aldi Italia o nei Famila di Maxi Di (Verona) vengono semplicemente vendute come Inored Story senza bollini e brand particolari. In alcuni casi sono vendute anche cerate, così da farne risaltare al massimo la colorazione, che è veramente attraente e uno dei punti di forza di questa mela, di un rosso intenso con alcune macchie giallo carico.
Inoltre viene venduta anche come mela biologica: viene ad esempio prodotta in Alto Adige dalla cooperativa Biosüdtirol (qui la pagina dedicata), dove viene descritta così: “Accentuata dolcezza e bassa acidità. Croccante e succosa. Ama il clima mite dell’Alto Adige: l’habitat ideale per sviluppare la sua rossa sgargiante veste. Si conserva a lungo“. Ecco questa è un’altra sua caratteristica di rilievo: ha bisogno di riposare alcuni mesi nelle celle frigorifere – ad alcuni gradi in più rispetto ad altre varietà e anche per questo è considerata una mela “green” – per dare il meglio di sé a livello gustativo.
Insomma, che sia prodotta in Piemonte, in Alto Adige, in Veneto o in Emilia-Romagna, è questa la sua caratteristica distintiva maggiore: Inored Story è una varietà libera, cioè chiunque può piantarla e “vestirla” come crede. Una scelta controcorrente, considerando che oggi tutti i grandi attori del settore melicolo stanno investendo nell’innovazione varietale puntando alle varietà club – Cosmic Crisp, RedPop e Giga le ultime presentate – dove la produzione e la commercializzazione sono strettamente controllate e pianificate. La varietà è stata sviluppata in Francia dall’INRA – Institut National de la Recherche Agronomique, che ha sede ad Angers.
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