Dalla Redazione
La formula proposta da The New York Produce Show and Conference, giunto quest’anno alle sesta edizione, è senz’altro innovativa. Una cena di gala informale per fare networking, un giorno secco di fiera / esposizione con oltre 400 aziende presenti (due italiane), mezza giornata di visite con itinerari a scelta. Noi abbiamo deciso per il Manhattan Retail Tour, che si è svolto giovedì 3 dicembre, in un clima decisamente natalizio. Il programma prevedeva sia dei punti vendita più tradizionali, come Morton Williams e Whole Foods, sia degli store che assomogliano di più a dei moderni mercati rionali, come Chelsea Market e Garden of Eden.
Nel gruppo che ha partecipato al tour era anche presente il direttore acquisti di una primaria catena distributiva europea che nel 2017 inizierà ad operare sulla costa est degli Stati Uniti. È proprio lui che ci ha fatto notare il numero decisamente elevato di varietà di mele proposte nei punti vendita. Solo da Morton Williams, nello store di Madison Avenue, c’erano 15 tipi diversi di mele convenzionali e cinque biologiche. Oltre alle varietà tradizionali – quasi inesistente la nostra Golden Del. – abbiamo notato varietà a noi sconosciute e con nomi particolari, come le Grapple della foto sopra, che effettivamente profumano di uva fragola.
La varietà probabilmente più amata, sicuramente la più cara, è la Honey Crisp, che ora, a pochi mesi dalla raccolta e prima di Natale, è praticamente già esaurita. Vanno molto, in generale, anche le mele di pezzatura piccola, grandi come un’albicocca per intenderci, chiamate di solito “lady”. “La verità – ci riferisce il direttore acquisti di cui dicevamo – è che il mondo produttivo sta innovando moltissimo da un punto di vista varietale e, d’altra parte, anche il settore distributivo è sensibile alle novità e non si fa problemi a metterle in assortimento. In Europa siamo ancora troppo legati alle vecchie varietà”. Sì, sicuramente il mondo produttivo da noi è elefantiaco, ma la GDO italiana ha la stessa propensione alle novità?
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