di Eugenio Felice
A metà settembre aveva fatto parlare l’uscita del responsabile commerciale Barbi e dell’export manager Carra dal Consorzio Melinda (leggi qui). A distanza di poche settimane, le posizioni sono state ricoperte, con figure di altissimo profilo. Se sul nuovo direttore commerciale bisognerà aspettare ancora qualche giorno per l’investitura ufficiale dal parte del consiglio di amministrazione, nella fiera Fruit Attraction di Madrid (23-25 ottobre) gli operatori hanno potuto conoscere, oltre alla succosa varietà Morgana (leggi qui), anche il nuovo coordinatore commerciale estero, Stefan Mittermair, nominato il 15 ottobre, con il non facile compito di traghettare la mela trentina verso una prospettiva più internazionale.
Stefan Mittermair è cresciuto professionalmente nel mondo delle mele: classe 1962, è stato per quasi 20 anni direttore della cooperativa Cafa di Merano e dal 2010 ha guidato il Polo Merano del VOG, con responsabilità commerciali sull’area Nord Africa e Medio Oriente. In Melinda, presso la sede di Cles (Tn), si trova oggi a coordinare una squadra di 8 commerciali e segue direttamente l’area costituita da Germania e Paesi dell’Est. Le altre quattro aree sono, per importanza, Nord Africa e Medio Oriente, Penisola Iberica con Centro e Sudamerica, Scandinavia (dove Melinda ha una società commerciale ad hoc), per finire con l’area costituita da Belgio, Francia e Olanda.
Abbiamo raccolto una prima dichiarazione durante la fiera: “Se le grandi opportunità in futuro andranno colte in Oriente, dove stiamo facendo solo i primi passi, oggi dobbiamo concentrarci sui mercati più vicini, con un approccio più programmatico, che punta a instaurare rapporti strategici di lunga durata con importatori e distributori. L’Italia è stata finora il core business di Melinda: l’attenzione continuerà a essere molto elevata sul mercato interno, ma non possiamo più considerare i mercati esteri come residuali e secondari. Vogliamo crescere fino a raggiungere una quota di export del 35 per cento rispetto al 25 per cento degli ultimi anni, grazie anche alle nuove varietà messe a dimora”.
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