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                      Melone liscio, in Sardegna la qualità è eccellente. Il caso OP Campidanese

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                      Il melone liscio L'Orto di Eleonora, coltivato in Sardegna

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                      Il melone liscio L’Orto di Eleonora, coltivato in Sardegna

                      Dalla Redazione

                      Il melone liscio negli ultimi anni ha trovato sempre più spazio sui banchi di vendita grazie alle qualità organolettiche elevate. Un prodotto di nicchia che pur diventando più popolare ha saputo mantenere il suo posizionamento premium. Se ormai dagli anni Novanta, almeno, rappresenta una produzione tipica delle province di Mantova e Reggio Emilia, il crescente apprezzamento da parte del consumatore finale ha portato anche produttori di altre zone d’Italia a investire sul “liscio”. Quest’anno ad esempio si potevano trovare in distribuzione a inizio campagna dei meloni lisci di origine siciliana. E anche in Sardegna sono in corso dei test che stanno dando ottimi risultati.

                      Stiamo facendo una prova su 6 ettari, per una produzione complessiva di 250-300 tonnellate”, ci spiega Salvatore Lotta, responsabile commerciale di OP Campidanese, la più importante organizzazione di produttori ortofrutticola della Sardegna, con sede a Terralba, in provincia di Oristano, nota per il brand L’Orto di Eleonora e per i diversi prodotti “gourmet” in produzione, come i meloni Majores e Corallo e le angurie Gavina ed Eleonora, per restare sull’offerta estiva. “Siamo rimasti sorpresi anche noi, le qualità organolettiche dei meloni lisci coltivati nel Campidano è eccellente, con 17-18 gradi Brix di media in questi giorni di inizio agosto”.

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                      17 gradi Brix per questo melone liscio L’Orto di Eleonora

                      Si tratta della varietà Dolcir F1 di Clause, erede del Tamaris che è stato il primo melone liscio sviluppato per il mercato italiano negli anni Novanta. Un melone caratterizzato dall’aspetto attraente, dalla polpa morbida e succosa, dall’ottima dolcezza. Viene proposto al consumatore con la ceralacca rossa sul picciolo, per sottolineare la sua “premiumness” e coprire l’imbrunimento del picciolo (si ritiene che serva anche a limitare la produzione di etilene da parte del frutto e quindi a migliorarne la conservabilità). Tra le caratteristiche della varietà Dolcir F1 c’è anche la lunga shelf life: dal campo alla tavola preserva intatte le sue caratteristiche per 14 giorni e oltre.

                      “Abbiamo avuto in visita i rappresentanti di un primario gruppo GDO italiano nei giorni scorsi e sono rimasti piacevolmente sorpresi dalle caratteristiche del nostro melone liscio, il prossimo anno potrebbero inserirlo in assortimento”, commenta Salvatore Lotta. “È presto per fare previsioni precise sulle superfici investite nel 2021, bisognerà vedere anche l’evoluzione del Covid-19 e le sue reali ripercussioni sull’economia nazionale e sulla capacità di acquisto degli italiani. Di certo siamo a disposizione per fare programmi seri con le insegne della grande distribuzione interessate. Disponibilità: da maggio ad agosto. Quasi sicuramente lo chiameremo Mariano, in onore del padre di Eleonora di Arborea”.

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