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                      Ortaggi, il prezzo è aumentato fino al 45% sul 2022: a incidere sono i cambiamenti climatici

                      In media, ortaggi come melanzane, peperoni, pomodori, lattuga e zucchine, sono aumentati dal 10% al 15% rispetto a gennaio 2023 e del 40-45% rispetto a febbraio 2022. Nessuna speculazione però da parte del segmento produttivo, fa sapere al Fatto Quotidiano Confagricoltura: alla base dell’aumento dei prezzi troviamo la carenza di prodotto causata degli eventi climatici estremi, che hanno distrutto intere coltivazioni (come nel caso della Sicilia), dalla siccità o dalle temperature altalenanti. A questo si aggiunge il fatto che il 12,5% dei cittadini ha ridotto il consumo di frutta e verdura per risparmiare: un dato non da poco visto che l’ortofrutta rappresenta circa il 20% della spesa alimentare degli italiani

                      Dalla Redazione

                      prezzi ortaggi

                      In un anno il prezzo degli ortaggi è aumentato del 40-45%: la causa? Nessuna speculazione da parte del segmento produttivo, fa sapere al Fatto Quotidiano Confagricoltura: alla base dell’aumento dei prezzi troviamo la carenza di prodotto causata degli eventi climatici estremi, che hanno distrutto intere coltivazioni (come nel caso della Sicilia, leggi qui), dalla siccità o dalle temperature altalenanti.

                      Si tratta comunque di aumenti che sono sempre stati al di sotto dei punti di inflazione mediamente recepiti dagli altri settori economici – sottolinea Confagricoltura – e frutto di speculazioni e all’aumento dei costi delle materie prime. A pesare sui costi di produzione, nello specifico, troviamo i prezzi dei concimi, dei fertilizzanti, ma anche del packaging e dei trasporti.

                      Tutto questo ha avuto degli effetti sul consumo di ortaggi e frutta da parte degli italiani che a causa delle difficoltà economiche delle famiglie italiane, il 12,5% dei cittadini hanno ridotto il consumo di frutta e verdura, come riportano i dati dell’osservatorio nazionale di Federconsumatori. Un dato non da poco visto che l’ortofrutta rappresenta circa il 20% della spesa alimentare degli italiani.

                      Il trend dei prezzi degli ortaggi. Massimiliano Del Core della federazione nazionale orticola di Confragricoltura, intervistato dal Fatto Quotidiano, fa sapere come al 15 di febbraio, nei mercati del centro e del nord Italia il prezzo medio all’ingrosso è di 2 euro/kg per la lattuga mentre il prezzo del pomodoro picadilly si attesta attorno ai 2,5 euro/kg, il pomodoro italiano ramato parte da 3,5 euro/kg, si aggira intorno ai 3 – 3,3 euro/kg il pomodoro a grappolo per arrivare ai 4,5 euro/kg in su per il datterino. Hanno superato i 3,5 euro/kg le melazane e le zucchine siciliane. A 4 euro/kg invece troviamo i peperoni. In media tutti questi prodotti sono aumentati dal 10% al 15% rispetto a gennaio 2023 e del 40-45% rispetto a febbraio 2022. 

                      Se si guarda il monitoraggio di febbraio della Borsa Merci Telematica Italiana su base dei dati Mise – Unioncamere, che forniscono uno spaccato dei prezzi all’ingrosso degli ortaggi e della frutta nei mercati, si nota (rispetto a febbraio 2022) un aumento di prezzo per le arance siciliane, che registrano anche un calo dei volumi a causa degli eventi estremi che si sono verificati (leggi qui). In una situazione simile sono i finocchi, il cui prezzo in media è aumentato del 38%, le melanzane sono al +20%, i peperoni al +12%, le zucchine al +18% i pomodori al +14%.

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