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                      Pomodori e ortaggi: un milione per la serra geotermica di Monterotondo

                      Innovazione e sostenibilità sono alla base del progetto della start up Georto Green Tech per il comune di Monterotondo Marittimo (Grosseto). In una grande serra di 13 mila metri quadri, alimentata  da energia geotermica, si potranno produrre pomodori e altri ortaggi tutto l’anno. Un milione di euro l’investimento, che prevede la ristrutturazione di un complesso di serre e la creazione di una nuova struttura da zero, dando lavoro ad almeno dieci figure specializzate. Il primo raccolto è previsto per maggio, ma una volta a regime l’impianto permetterà la coltivazione 12 mesi all’anno grazie all’energia geotermica fornita da Enel Green Power

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Grazie all’energia geotermica e alla visione di alcuni coraggiosi imprenditori, tra pochi mesi sarà possibile coltivare pomodori in serra tutto l’anno, su una superficie di circa 13.000 mq nel territorio del Comune di Monterotondo Marittimo (GR). La gara del bando relativo al progetto – pensato per aumentare l’occupazione e lo sviluppo del territorio attraverso investimenti privati – è stata vinta dalla società agricola Georto Green Tech, socia del consorzio Etruria Royal Fruit, l’organizazione dei produttori ortofrutticoli grossetani e livornesi riconosciuta dalla Regione Toscana.

                       

                      Il progetto – che conta un piano di investimenti di oltre un milione di euro – prevede in una prima fase la ristrutturazione di alcune serre di proprietà di Enel presenti in località Lago Boracifero, nel Comune di Monterotondo. Si tratta di strutture presenti sul territorio dagli anni Ottanta, e realizzate in ferro zincato: nel corso dei lavori di rinnovamento appena iniziati, che dureranno circa un paio di mesi, queste verranno ricoperte con uno speciale film plastico pluriennale. In questa prima fase del progetto, la gestione dell’attività agricola spetterà alla start-up Georto Green Tech, mentre il consorzio Etruria Royal Fruit – già fornitore della grande distribuzione Toscana – si occuperà della pianificazione colturale e della successiva commercializzazione dei prodotti. Il primo raccolto di pomodori è previsto già per il maggio 2018

                       

                      Una delle serre interessate al processo di ristrutturazione, nella “fase uno” del progetto

                      La seconda fase – prevista per aprile 2018 – comprende invece la realizzazione di una nuova serra tecnologica in località Carboli, accanto alla centrale geotermica Enel. Grazie alla partnership con Enel Green Power – che tramite le proprie centrali fornirà il calore necessario a garantire la coltivazione in ogni periodo dell’anno – sarà possibile sfruttare la capacità geotermica del territorio per coltivare pomodori ed ortaggi destagionalizzati. 

                       

                      “Grande attenzione – spiegano dalle società promotrici dell’iniziativa territoriale – è rivolta agli aspetti ecologici: oltre alla mancanza di utilizzo di combustibili fossili per il riscaldamento delle serre, verrà utilizzata la tecnica della coltivazione a ciclo chiuso, seguendo un modello di sviluppo a ridotto impatto ambientale, molto diffuso nei paesi nordeuropei”. Grazie alla coltivazione fuori suolo, queste serre ad alto contenuto di innovazione consentiranno infatti di coltivare con un risparmio idrico del 25% ed un dimezzamento dei fertilizzanti. Anche per quanto riguarda il complesso di Carboli, sarà sempre la Georto Green Tech ad occuparsi degli aspetti operativi, con la supervisione del perito agrario Claudio Capitani di concerto con gli investitori, l’amministrazione comunale e i funzionari del settore Agricoltura della Regione Toscana. 

                       

                      Non solo ambiente, però. Al centro degli interessi per le istituzioni e gli attori coinvolti c’è anche lo sviluppo del territorio attraverso nuove opportunità lavorative: “L’azienda – continua il comunicato – darà opportunità di lavoro ai residenti del Comune dell’area geotermica e creerà un indotto per le aziende del territorio”. Una volta avviati, gli impianti offriranno lavoro ad oltre dieci persone full-time, specializzate nelle operazioni colturali che verranno eseguite manualmente. Per questa ragione, ora si presenta la necessità di personale specializzato, possibilmente residente nell’area dei comuni geotermici.

                       

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