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                      Prognosfruit, previsto raccolto record per le mele in Europa. Dal 2000 mai così tante

                      La prossima stagione melicola in Europa porterà raccolti da record. A dirlo sono i dati diffusi dai produttori melicoli europei, riuniti a Varsavia in occasione di Prognosfruit dall’8 al 10 agosto. Le stime di produzione per il 2018 prevedono infatti un raccolto di mele in Europa di 12.611.000 tonnellate, con un aumento del 3% sulla produzione media del triennio 2014-2016, un livello mai raggiunto dal 2000 ad oggi. Per quanto riguarda invece l’Italia – dove la raccolta inizierà regolarmente entro la metà di agosto, in linea con le ultime stagioni – la produzione è stimata a 2,2 milioni di tonnellate, in recupero rispetto a quella particolarmente bassa dello scorso anno, ma in leggera riduzione (-6%) rispetto alla media 2014-2016. Per ora i calibri sono nella norma, la qualità dei frutti ottima e non si segnala nessun problema fitosanitario specifico. Anche Melinda (leggi qui) e VOG (leggi qui) hanno fatto una fotografia di inizio campagna, che si è aperta all’insegna dell’ottimismo

                       

                       dalla Redazione

                       

                      Molto positive, o negative, a seconda dei punti di vista, le previsioni per la prossima stagione melicola in Europa. A dirlo sono i dati diffusi dai produttori melicoli europei, riuniti come di consueto in occasione del Prognosfruit che quest’anno si svolge a Varsavia, in Polonia. Le stime di produzione per il 2018 – rende noto Assomela – prevedono un raccolto di mele in Europa di 12,6 milioni di tonnellate. Si stima dunque un recupero rispetto alla consistente perdita dello scorso anno, con un aumento del 3% sulla produzione media del triennio 2014-2016, al netto del 2017 che potrebbe essere fuorviante in termini percentuali.

                       

                      Per i Paesi colpiti pesantemente dalle gelate primaverili dello scorso anno c’è un riallineamento della produzione con quella media del triennio 2014-2016 con l’Austria che torna ad un raccolto normale, così come Croazia e Ungheria. Recupera largamente la Polonia, che stima un +14% rispetto al periodo 2014-2016 portando il volume di mele previsto al record di 4.480.000 ton. Rispetto alla media del triennio 2014-2016 arretrano Francia (-3%), Germania (-5%), Portogallo (-7%), Spagna (-4%), Belgio (-22%) e Olanda (-23%), quest’ultima già segnata da una significativa siccità. 

                       

                      Prognosfruit

                      La tabella mostra le previsioni per la prossima stagione melicola per Paese Ue

                      È stata proprio la scorsa primavera – caratterizzata da temperature favorevoli e bassi livelli di piovosità – a dare origine a una fioritura in generale molto buona. Alcuni Paesi del centro e nord Europa sono stati colpiti da una siccità prolungata a cui solo le aziende dotate di moderni impianti di irrigazione hanno potuto parzialmente sopperire. La grandine, che pure aveva colpito ampie zone lo scorso anno, non sembra invece aver provocato particolari danni, per cui la quantità di frutti destinati alla trasformazione rientrerà ad un livello “fisiologico”. Visto il clima particolarmente caldo in alcune aree d’Europa, il calibro medio in diversi Paesi risulta tendenzialmente inferiore.  

                       

                      Per quanto riguarda l’andamento varietale, in Europa la Gala dovrebbe raggiungere il record di produzione con 1,45 milioni di ton., così come la Red Delicious con quasi 700.000 ton. Abbastanza stabile è la produzione di Fuji mentre rispetto alla media del triennio 2014-2016 cala la Golden Delicious, per la quale, se si esclude lo scorso anno, ci si aspetta una produzione tra le più basse di sempre. Si conferma la crescita costante delle “nuove varietà”, che avanzano velocemente e si assestano per il 2018 a 307.000 ton. Aumenta la produzione anche dei gruppi Pinova e Cripps Pink mentre la Granny Smith torna a livelli di produzione pre-2017.

                       

                      Ma veniamo alla situazione in Italia, dove si stima una produzione di 2.199.526 ton., in recupero rispetto a quella particolarmente scarsa dello scorso anno, ma in leggera riduzione (-6%) rispetto alla media 2014 – 2016. Gli andamenti della produzione per la stagione entrante sono diversi per le regioni italiane: recuperano la perdita dello scorso anno, attestandosi però al di sotto del pieno potenziale produttivo in Trentino e in Alto Adige; cresce, invece, in maniera significativa il raccolto del Piemonte, guidato da nuovi meleti piantati in sostituzione del kiwi. Le altre regioni tornano a livelli produttivi paragonabili a quelli del 2016. 

                       

                      Prognosfruit

                      La tabella mostra la situazione in Italia

                      Rispetto alla situazione europea, l’Italia presenta dinamiche varietali distintive e incoraggianti. Si riassesta, pur perdendo forza rispetto al periodo precedente, la Golden Delicious (-16% sul 2014-2016), con una riduzione significativamente maggiore rispetto al quadro europeo. Le varietà Red Delicious (-3%) e Granny Smith (-5%) si avvicinano ai livelli produttivi della media 2014-2016, mentre la Fuji riduce più marcatamente la produzione (-7%). Abbastanza stabile la varietà Cripps Pink (+4 sul 2017, -6% sul triennio considerato). Tra la varietà maggiori solo la Gala supera il volume medio di produzione del triennio 2014-2016 (+3%). Crescono ancora le “altre varietà” che includono in particolar modo le nuove varietà club (+61% sul triennio 2014-2016), che dimostrano l’interesse dei consumatori verso le nuove proposte dei consorzi italiani.

                       

                      La raccolta piena in Italia inizierà regolarmente entro la metà di agosto con le varietà e nelle aree più precoci, in linea con le ultime stagioni. Per ora i calibri sono nella norma, la qualità dei frutti ottima e non si segnala nessun problema fitosanitario specifico. Dal punto di vista organolettico e qualitativo la situazione al momento è giudicata molto buona. La grandine ha interessato aree piuttosto limitate, con danni leggeri, e tenuto conto dell’andamento climatico degli ultimi mesi si prevede che la quantità di mele da destinare alla trasformazione sarà certamente inferiore rispetto alla scorsa stagione e ritornerà su livelli “normali”, tra l’11 ed il 12% della produzione totale.

                       

                      Parlando dei produttori italiani, Melinda (leggi qui) e VOG (leggi qui) hanno fatto una fotografia di inizio campagna, che si apre all’insegna dell’ottimismo.

                       

                      Per quanto riguarda invece le prospettive per la stagione 2018/2019, premettendo che le informazioni che provengono da Prognosfruit vanno analizzate nell’ambito di un contesto generale e tenendo conto di una serie di elementi che potrebbero influenzare il mercato, i dati presentati sono in grado di fornirci un quadro di riferimento abbastanza chiaro per la stagione entrante. Il volume di mele disponibile nella zona comunitaria, stimato alla fine di luglio, potrebbe essere tra i più alti di sempre. Vanno peraltro attentamente considerati i problemi legati alla siccità ed alla conseguente possibile riduzione di calibro dei frutti, già evidenti in diversi Paesi. In questo contesto, se la scarsità di precipitazioni e le altre temperature dovessero permanere anche per il mese di agosto, le previsioni, intese sia come volume che come la qualità dei frutti, dovrebbero essere riviste. In uno scenario di questo tipo, l’Italia e tutte le regioni europee a più alta vocazione melicola potrebbero trarre vantaggio dalla diffusa dotazione di impianti di irrigazione, in grado di sostenere la produzione e la qualità dei frutti.

                       

                      Sempre come riporta Assomela, vanno poi considerati gli aspetti geopolitici. Il prolungamento della chiusura del mercato russo e la instabile situazione economica e politica nei principali paesi nord africani rimangono elementi importanti per la commercializzazione delle mele, che potrebbero influire sfavorevolmente sul corso della prossima stagione. Alcuni Paesi produttori, tra cui l’Italia, soffrono non solo della perdita di mercati ormai consolidati (Egitto e Algeria su tutti), ma anche delle difficoltà la mancanza di protocolli fitosanitari bilaterali tra lo stato esportatore e quello importatore. In questo contesto un maggiore impegno delle autorità dei singoli stati e dell’Ue, costantemente richiamato da associazioni di tutti i Paesi ad a tutti i livelli, non solo è auspicabile, ma necessario. Infine, stante la pressione interna al bacino europeo e il tasso di cambio sfavorevole per operatori di Paesi “terzi”, non si prevede un aumento della importazione da Paesi dell’emisfero sud, che nel 2017/2018, favorite dalla scarsa disponibilità di prodotto in Europa, erano invece leggermente riprese.

                       

                      In questo contesto – conclude il rapporto Assomela – le aspettative per la stagione commerciale 2018/2019 restano ragionevolmente positive, soprattutto per i frutti di qualità e calibro superiore e per la forte organizzazione del sistema melicolo italiano, che rappresenta un fattore di competitività determinante, in particolare per guidare il processo di innovazione varietale e per l’esportazione. Nel prossimo futuro l’impegno del sistema produttivo melicolo orienterà ancora maggiore energia verso l’export, ma per un vero successo resterà indispensabile un approccio di sistema, che partendo da una chiara scelta politica di base, arrivi a coinvolgere le strutture ministeriali competenti.

                       

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