di Massimiliano Lollis
Solo qualche giorno fa ci chiedevamo se la sfida tra Walmart e Amazon sul terreno scivoloso dell’e-commerce fosse già finita, con la brusca “frenata” nelle vendite online di Walmart e il crollo del titolo a Wall Street (leggi qui). Questa settimana Sam’s Club – insegna del gruppo Walmart che prende il nome da Sam Walton, fondatore della casa madre – ha invece annunciato la collaborazione con Instacart – la più popolare start-up per la consegna della spesa a domicilio – dimostrando che di fatto la sfida è ancora tutta da giocare.
Per il momento il servizio Instacart per i prodotti di Sam’s Club sarà disponibile per i clienti di Austin, Dallas – Forth Worth e St. Louis, che potranno così acquistare online i propri prodotti preferiti scegliendo dal vastissimo assortimento di referenze, che spaziano dai freschi fino ai piccoli elettrodomestici, senza per questo doversi abbonare ad uno specifico servizio di membership. La consegna avverrà in giornata, perfino entro un’ora dall’ordine.
Come riporta Reuters, la partnership con Instacart sarebbe parte integrante della strategia voluta dal nuovo responsabile commerciale di Sam’s Club, John Furner, nel tentativo di rivitalizzare la componente e-commerce dell’insegna, che – al pari di altre grandi realtà del retail Usa – dalla scorsa estate risente del debutto di Amazon nel mondo del grocery. Dopo una “cura” intensiva a base di aggiustamenti e tagli– con conseguente chiusura di circa un decimo dei punti vendita e il licenziamento di oltre 10.000 lavoratori – per reagire al potere di Amazon, Sam’s Club decide ora di puntare su Instacart, un partner oramai celebre nel mondo distributivo Usa.
Walmart – che per il momento non è comunque coinvolta in prima linea nella collaborazione con Instacart – si è sempre affidata a servizi esterni di home delivery per garantire le sue consegne (Uber e Deliv in cima alla lista), ma non sono mancati i tentativi di definire un sistema interno di consegne. Lo scorso ottobre Walmart ha acquisito l’azienda logistica Parcel – che serve il territorio di New York -, mentre, sempre secondo Reuters, a Denver il gruppo starebbe testando un servizio di consegne con mezzi propri.
La strategia di Walmart nel mondo dell’home delivery è quindi sempre più variegata: “assaggia” servizi differenti in diversi territori, al probabile fine di valutarne efficacia e redditività. Instacart è solo l’ultimo nella lista delle collaborazioni, distinguendosi però per essere già stato scelto dai più importanti retailer Usa – Albertsons, Kroger e Aldi solo per citarne alcuni – e per la notevole capacità di attrarre capitali. L’ennesima conferma è arrivata lo scorso 12 febbraio, quando la start-up californiana ha incassato nuovi finanziamenti per 200 milioni di dollari, portando la sua valutazione a 4,2 miliardi di dollari.
Copyright: Fruitbook Magazine