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                      San Lidano, ristabilire la fiducia e i consumi nella IV gamma con la ricerca

                      A seguito della crisi dei prodotti ready-to-eat a causa della pandemia, San Lidano ritiene che lavorare sulla qualità e la sicurezza della IV gamma possa essere utile per intercettare e anticipare le esigenze dei consumatori, con conseguente ripresa nei volumi. In collaborazione con Enza Zaden e ricercatori di vari istituti del CNR, San Lidano si è così fatta oggetto di ricerca per le sue cime di rapa di IV gamma da cuocere nella linea Ortopronto. Secondo le stime della ricerca, il consumo ottimale deve avvenire entro le 48 ore poiché la capacità antiossidante complessiva tende a rimanere invariata (saggio ARA) o a diminuire (saggio ORAC), a causa della caduta di alcune classi di polifenoli, mentre i glucosinolati sono ben preservati fino ai 4 giorni, grazie a un’ottimale composizione dei gas dell’atmosfera della confezione che consente di non percepire odori sgradevoli

                      Dalla Redazione

                      San Lidano

                      Associata ad Italia Ortofrutta – Unione Nazionale, San Lidano O.P., leader nel Lazio per il confezionamento di insalate, produce una vasta gamma di prodotti trasformati, distinguendosi per il sostegno alle produzioni locali appartenenti alla tradizione e alla cultura regionale.

                      I cambiamenti di consumo causati dalla pandemia hanno però generato una situazione – si spera transitoria – di forte sofferenza per i prodotti ready-to-eat. San Lidano ritiene che lavorare sulla qualità e e sicurezza della IV gamma può essere utile per intercettare e anticipare le esigenze dei consumatori, con conseguente ripresa nei volumi. “Si confida nella ricerca – si legge nel comunicato -, affinché possa contribuire al raggiungimento di questi obiettivi, e si ritiene fondamentale continuare a sostenerla, come avviene da cinque anni a questa parte. Vengono così messe a disposizione le proprie competenze per sviluppare conoscenza sulla qualità nutritiva e le performance relative a indivie e cime di rapa in IV gamma, in collaborazione con Enza Zaden e con i ricercatori di vari istituti del CNR, il cui responsabile nel Lazio è il Dottor Donato Giannino (ISB). I risultati sono poi stati pubblicati su riviste internazionali”.

                      Tramite questa rete di collaborazione, San Lidano offre al lavoro di ricerca di poter interagire e operare in un sistema reale, come è quello di un ambiente industriale, al fine di costruire indici di qualità o di performance diversificati e/o adattati alle varie linee di prodotto, rispondendo così a esigenze concrete degli attori (stakeholder) di settore. 

                      Una menzione particolare la meritano le cime di rapa, confezionate da San Lidano nella linea Ortopronto da cuocere in buste da 500g. Si tratta di ortaggi tipici della produzione dell’Italia centro-meridionale, legati ad un consumo tradizionale e culturale. La produzione delle cime di rapa conta oltre centomila quintali (dati Istat 2020), con copertura del 6% della superficie totale e della produzione italiana, detenuta per il 70% in Puglia e Campania. (circa 10.000 ettari e 17 milioni di quintali). Attraverso questa attività di ricerca, è così stato possibile fornire informazioni rilevanti sul contenuto di fibre, carboidrati glicemici, composti fenolici, glucosinolati (tipici delle brassiche, i cui derivati hanno proprietà benefiche), oltre alla capacità antiossidante di due selezioni di cime di rapa: un nuovo ibrido F1 e un ecotipo commercializzato. Tra i principali risultati segnalati c’è la capacità antiossidante, maggiore nelle foglie e nelle infiorescenze rispetto agli steli (per il maggiore contenuto di flavonoli e flavonoidi). “Si ritiene auspicabile – afferma il comunicato – che il prodotto contenga in prevalenza foglie e cime”.

                      Questi parametri sopraelencati e le loro variazioni sono così stati esaminati nei prodotti IV gamma di San Lidano durante la loro conservazione a 1 ora, 2 giorni e 4 giorni dopo il confezionamento. Dalla ricerca(qui l’abstract in italiano) è emerso che il consumo ottimale, secondo le stime, deve avvenire entro le 48 ore poiché la capacità antiossidante complessiva tende a rimanere invariata (saggio ARA) o a diminuire (saggio ORAC), a causa della caduta di alcune classi di polifenoli, mentre i glucosinolati sono ben preservati fino ai 4 giorni, grazie a un’ottimale composizione dei gas dell’atmosfera della confezione (7,2% O2 e 8,8% CO2) che consente di non percepire odori sgradevoli. 

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