L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Uk, sull’onda del Covid-19 la Gdo torna a investire sulle grandi superfici

                      Uk ipermercati

                      Copyright: REUTERS/Neil Hall/File Photo

                      Covid-19: occasione di rinascita per grandi supermercati e ipermercati? Come rileva il quotidiano finanziario britannico Financial Times, in Uk crescono gli investimenti – e i prezzi immobiliari – nelle grandi superfici dedicate al retail. Infatti, se è vero che negli ultimi anni il modello di supermercato dalle grandi dimensioni ha sofferto molto – da un lato per la competizione da parte dei discount e dall’altro a causa dell’avvento dell’e-commerce –, oggi sarebbero proprio le vendite online a rappresentare un’occasione di rinascita per le grandi strutture, sull’onda della pandemia e delle nuove abitudini di consumo. Nell’epoca del Covid-19, insegne come Tesco hanno capito che più spazio vuol dire efficienza nella gestione interna degli ordini online (secondo il modello “dark store”), ma anche più sicurezza per i clienti tra le corsie

                      di Massimiliano Lollis 

                      grandi superfici

                      Copyright: REUTERS/Neil Hall/File Photo

                      In questo 2020, che definire insolito è un eufemismo, il Covid-19 potrebbe rappresentare una svolta per un modello da tempo in crisi: quello dell’ipermercato e, più in generale, dei supermercati dalle grandi superfici. Infatti, se da una parte è vero che negli ultimi anni il ruolo dei grandi supermercati è stato messo in discussione dall’emergere dei discount e di nuove abitudini di acquisto come l’e-commerce, è altrettanto vero che è dal mondo dell’e-grocery che potrebbe arrivare un’occasione di rinascita.

                      Come scrive il Financial Times, nel Regno Unito la pandemia sembra spingere investitori e gruppi del mondo distributivo a puntare sulle grandi superfici: nei primi sette mesi del 2020 le transazioni commerciali avente come oggetto supermercati di grandi superfici avevano già superato un miliardo di sterline (dati Colliers 2020 per Financial Times), anche se la tendenza era in atto già dal periodo precedente alla pandemia, con investimenti su grandi supermercati che nel 2019 avevano raggiunto quota 1,8 miliardi di sterline.

                      Secondo il quotidiano londinese, le ragioni di questa crescita – con conseguente rialzo dei prezzi immobiliari – andrebbero ricercate proprio nella crescita dell’e-commerce sull’onda della pandemia e delle nuove abitudini di consumo: all’interno di un punto vendita dalle grandi dimensioni l’insegna può decidere di adibire una parte dello spazio disponibile alla gestione in-store degli ordini online, di fatto creando un “dark store”, non aperto alla clientela. Ed è proprio nell’era della pandemia e del rispetto delle misure sul distanziamento sociale che le grandi superfici possono rappresentare un vantaggio nei confronti di punti vendita più piccoli. L’analisi del quotidiano, sebbene focalizzata sulle isole britanniche, potrebbe valere anche per altri Paesi, come il nostro, dove l’e-grocery e i servizi di consegna della spesa, ma anche di click & collect, stanno vedendo significativi tassi di crescita (leggi qui).

                      “Gli investitori – si legge nell’articolo del Financial Times – ora sono attratti dalle grandi catene che possono avere a disposizione dello spazio extra per gestire più ordini online”. A conferma di ciò, la testata intervista Tom Edson, a capo della sezione retail capital markets del gruppo immobiliare Colliers: “I grandi supermercati hanno iniziato a usare i loro store come poli logistici multi-funzione – afferma Edson – per cui, per esempio, su uno store da 9.300 metri quadrati di superficie, 2.300 si possono dedicare interamente alla gestione degli ordini online”.  

                       

                      grandi superfici

                      Secondo una ricerca Usa (Mercatus), entro cinque anni in Usa l’e-grocery rappresenterà il 21,5% del totale delle vendite di generi alimentari, per un valore stimato di 250 miliardi di dollari (fonte: Mercatus)

                      Così, mentre il Covid-19 spinge i consumatori ad acquistare sempre più generi alimentari online – una recente ricerca Usa prevede che entro il 2025 le vendite di e-grocery in Usa raggiungeranno la cifra record di 250 miliardi di dollari (vedi tabella sopra, e leggi qui) – molte insegne nel mondo, a partire dagli Usa, decidono di investire sulla gestione interna degli ordini, evitando così di centralizzare tutta la gestione in grandi poli logistici (leggi qui). “Nel 2010 o nel 2012 erano in molti ad aspettarsi che il modello di e-commerce avrebbe richiesto sempre più hub centralizzati – dice Steve Windsor di Supermarket Income Reit, gruppo che si occupa della vendita di terreni adibiti al retail – ma la mentalità è cambiata, e ora i retailer stanno mettendo i centri di gestione degli ordini all’interno degli store. Per fare questo, però, c’è bisogno di punti vendita ampi che possano accogliere un ampio assortimento di prodotti, e autorizzazioni per la movimentazione della merce 24 ore su 24. Molti di questi grandi supermercati soddisfano tutti questi requisiti”.  

                      In più, se è vero che forse gli ipermercati non hanno più il ruolo che avevano quando sono stati concepiti, la loro collocazione geografica oggi diventa particolarmente appetibile nell’era dell’e-commerce diffuso: “Gli ipermercati – continua Windsor – erano stati progettati per poter essere raggiunti dal più grande numero possibile di gente a meno di un quarto d’ora di macchina di distanza. Oggi, forse più per fortuna che per intuizione, questi punti vendita si ritrovano ad avere delle caratteristiche che tornano utili al mondo della grande distribuzione online”.

                      In effetti le cose sembrano cambiare davvero se Tesco, che nel 2012 aveva abbandonato i progetti di sviluppo sulle grandi superfici, annunciando tre anni dopo che non avrebbe costruito su ben 49 terreni che aveva acquisito, oggi compra supermercati che prima si limitava a prendere in affitto. Come scrive il Financial Times, nel bilancio 2019 Tesco ha speso 172 milioni di sterline nell’acquisizione di proprietà, e oggi possiede più della metà delle superfici di acquisto dei suoi negozi in Uk e Irlanda. Waitrose, da parte sua, ha deciso di approfittare del mercato effervescente per concludere 11 operazioni di sale-and-leaseback (ovvero vendite con patto di locazione) sui suoi immobili, portando a casa ben 136 milioni di sterline. Strategie e operazioni diverse che però confermano quanto questo sia un momento d’oro per le grandi superfici nel mondo distributivo britannico.

                      Ma a spingere ulteriormente in questa direzione sono anche le nuove abitudini nella frequenza e modalità di acquisto “fisico”, con sempre più consumatori che – dal lockdown in poi – optano per una grossa spesa settimanale ribaltando completamente le tendenze pre-Covid, dove in genere si prediligevano spese frequenti e piccole in punti vendita dalle dimensioni ridotte. Tutto questo a vantaggio dei supermercati grandi con grandi parcheggi, molto assortimento e spazio a volontà per garantire il distanziamento sociale. 

                      Copyright: Fruitbook Magazine