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                      #UnboxingFreshProduce: la rubrica consumatore centrica di Matteo Freddi

                      Matteo Freddi, sales & martketing manager della Freddi Prodotti Ortofrutticoli di Sant’Ilario d’Enza (Re), da qualche mese si è lanciato in una nuova sfida: fare l’influencer, della frutta. Se la battuta (nostra) serve a descrivere lo spirito giocoso con cui nasce la sua rubrica #UnboxingFreshProduce su Linkedin, l’obiettivo alla base del progetto è assolutamente serio e condivisibile: parlare agli operatori del settore ortofrutticolo mettendosi nei panni del consumatore, offrendo spunti di dibattito e di riflessione con un’unica finalità: la critica costruttiva. “Perché ogni tanto ci vuole anche qualcuno che dica quando le cose non vanno bene”, ci racconta

                      di Carlotta Benini

                      Matteo Freddi rubrica unboxing

                      Matteo Freddi, sales & martketing manager della Freddi Prodotti Ortofrutticoli

                      La premessa è questa: parlare di ortofrutta agli operatori del settore, ma attraverso un punto di vista differente, quello del consumatore. Mettendosi nei panni della signora Maria – o del signor Matteo, in questo caso – che ogni settimana va a fare la spesa al supermercato, che si addentra nel reparto ortofrutta, curiosa fra gli scaffali e si sofferma su quei prodotti che, per i motivi più personali, attirano la sua attenzione. Quindi fa l’acquisto, con un desiderio su tutti: che le sue aspettative, al momento del consumo, vengano soddisfatte. Con questa idea nasce #UnboxingFreshProduce, la rubrica social di Matteo Freddi, imprenditore ortofrutticolo reggiano che da un paio mesi dà appuntamento ai suoi follower su Linkedin con delle dirette video in cui mostra il momento in cui spacchetta gli acquisti fatti nei reparti ortofrutta della Gdo e commenta il contenuto, rilevando eventuali pregi e difetti. Sono dieci in tutto le puntate pubblicate fino ad oggi e stanno raccogliendo un discreto seguito da parte degli operatori del settore, dai produttori, ai buyer, fino a chi si occupa di comunicazione.

                      Matteo Freddi oggi rappresenta la terza generazione della Freddi Prodotti Ortofrutticoli dal 1926 di Sant’Ilario d’Enza, azienda quasi centenaria specializzata nella selezione e distribuzione di cipolle e patate di qualità, fornitore affidabile di diversi gruppi della Gdo nazionale ed estera. “Sono un produttore ma sono prima di tutto un consumatore, che ogni settimana visita diversi supermercati – ci racconta in una chiacchierata ad ampio raggio -. Lo faccio per controllare il mio prodotto sui banchi, ma anche per osservare cosa fanno i colleghi. E prendere spunto, in un’ottica di critica costruttiva”.

                      Da qui l’idea di fare dei suoi acquisti un’esperienza da condividere su Linkedin?
                      Da tempo mi affascina questa pratica dell’unboxing, l’ho scoperta grazie a mio figlio più piccolo, che passa il tempo a guardare su YouTube i video di coetanei che spacchettano giocattoli. È divertente anche per gli adulti che hanno un hobby, come quello della mountain bike ad esempio: i fanatici come me si appassionano come bambini, ci sono video fatti da bike lover che hanno milioni di visualizzazioni. Allora mi sono chiesto, perché non provare con l’ortofrutta?

                      Dove fa la spesa abitualmente?
                      Come ho detto, giro molto. Dalle principali insegne della Gdo nazionale, ai discount, ogni settimana visito dalle quattro alle cinque insegne. E faccio acquisti, che poi a casa valuto e analizzo.

                      Nella scelta dei prodotti da recensire è stato piuttosto eclettico, si va dagli agrumi di stagione alle pesche dal Sudafrica. Cosa la spinge all’acquisto? E come si definirebbe come consumatore?
                      Sono un consumatore impulsivo, a volte anche distratto. Compro istintivamente, poi quando torno a casa a volte ci ripenso: mia moglie mi riprende spesso per questo. Allora cerco di analizzare i motivi che mi hanno spinto all’acquisto. Sono un curioso, amo la novità e spesso non bado al prezzo, però conservo sempre lo scontrino e poi faccio le mie valutazioni. Mi colpisce molto il packaging, ma anche come il prodotto è posizionato a scaffale. E poi vado a sentimento: ci sono dei prodotti a cui sono affezionato, che evocano dei ricordi legati alla mia infanzia, e che non posso fare a meno di comprare. Due esempi su tutti: l’arancia Tarocco d’inverno (da qui il ritorno frequente degli agrumi nelle mie ultime rubriche) e le pesche d’estate. Poco prima di Natale le ho trovate di importazione sui banchi di un punto vendita e non ho resistito.

                      Unboxing Fresh Produce

                      L’unboxing delle clementine

                      E come le ha trovate, le pesche in controstagione del Sudafrica?
                      Sono sincero, mi è capitato di essere più deluso dal sapore e dalla consistenza delle pesche precoci nostrane, quelle che aprono la campagna in Europa e anche in Italia, che a volte arrivano sui banchi quando sono ancora acerbe, assolutamente prive di sapore e di dolcezza.

                      Lei consuma le classiche cinque porzioni di frutta e verdura al giorno? E i suoi figli?
                      Io sono un’amante della frutta fresca, lo zucchero – anzi, il fruttosio – mi dà gratificazione e soddisfazione mentale. Tra frutta e verdura sì, sono ligio ai consigli dell’Oms, e con i miei figli cerco di fare altrettanto. Li abbiamo fin da piccoli educati a un’alimentazione sana, ancora non hanno raggiunto l’obiettivo delle cinque porzioni, ma ci stiamo lavorando!

                      Dieci puntate da novembre ad oggi: che riscontro sta avendo la sua rubrica su Linkedin?
                      Ammetto che mi aspettavo forse un dibattito più articolato, ma i numeri non sono male, sono passato dalle 300 visualizzazioni dei primi video a picchi di 1.300 visualizzazioni. Diciamo che mediamente per ogni puntata ci sono 500 operatori del settore, anche buyer della Gdo, che guardano i miei unboxing: l’attenzione c’è.

                      Obiettivo diventare un influencer, della frutta?
                      Esatto, sto studiando per questo, così finalmente potrò smettere di lavorare (ride, ndr)!

                      In alternativa, può proporsi come brand ambassador (stiamo al gioco, ndr)…
                      Perché no! Scherzi a parte, ho deciso di dare vita a questa rubrica senza nessuna particolare aspettativa, solo col desiderio di creare un dibattito costruttivo. Siamo portati a immaginare che il consumatore modello vada al supermercato per vivere una grande esperienza, senza pensare che noi stessi siamo prima di tutto consumatori e al supermercato ci andiamo spesso di fretta, senza avere modo di valutare con attenzione quello che mettiamo nel carrello. Così a volte facciamo acquisti di cui ci pentiamo, che ci deludono perché le aspettative che avevamo di fronte al prodotto, in punto vendita, a casa non sono state soddisfatte. Se ogni anno ci dicono che i consumi di frutta e verdura sono in calo, forse dobbiamo farci delle domande… Stiamo facendo bene il nostro mestiere? Io credo che qualcuno che dica che le cose non vanno bene, ogni tanto ci voglia.

                      Se qualcuno facesse un unboxing delle cipolle Freddi, cosa direbbe?
                      Direbbe che c’è ancora del lavoro da fare, la via per la qualità migliore possibile è ancora lontana. Io sono il primo a essere molto critico nei confronti del mio prodotto. E se un collega del settore, come è già successo in passato, mi dovesse far notare che c’è qualcosa che non va, io accetterei le sue osservazioni di buon grado, come stimolo per fare meglio. Come ho già detto amo la critica, quando è costruttiva.

                      Un prodotto che l’ha particolarmente colpita, fra gli unboxing fatti fino a oggi?
                      I kiwi Jingold, acquistati online nel nuovo e-commerce dedicato, sono stati un’esperienza di acquisto unica. Prodotto eccellente, packaging stupendo, con grafica di impatto, informazioni chiare e consigli utili su come consumare i frutti, anche quelli più maturi, ideali per fare degli smoothies. Massima gratificazione e soddisfazione. Analoga esperienza con le Clementine del Golfo di Taranto Igp de La Grande Bellezza Italiana. A queste aziende vanno i miei complimenti, è così che si parla al consumatore.

                      Prossima puntata?
                      Ho acquistato le nuovissime chips di zucca Zoscar, una new entry nei reparti ortofrutta di alcuni supermercati (leggi qui). C’è trepida attesa per il verdetto finale!

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