di Carlotta Benini
Un melone da 20 mila euro al chilo? Esiste e in Giappone lo hanno anche comprato, battuto all’asta per ben 3 milioni e mezzo di yen, una cifra equivalente a 23.300 euro. La preziosa cucurbitacea ha origini nipponiche: viene coltivata esclusivamente in serra a Yubari, cittadina dell’isola settentrionale della prefettura di Hokkaido, situata nei pressi di Sopporo. Da qui il nome Yubari King, un melone super premium che è a tutti gli effetti il frutto più costoso del mondo.
Una scommessa, quella di vendere un melone a peso d’oro, che ha solleticato anche i produttori della Bassa lombarda, tra il Mantovano e il Cremonese, che hanno importato questa cultivar nel nostro Paese. I semi sono stati portati in Italia da Francesco Casalini, un esperto di Rivarolo Mantovano, appassionato di sementi. Quest’inverno li ha consegnati, assieme ad altre numerose varietà, a un’azienda specializzata in agricoltura biologica, Ca’ Vecchia di Valle di Casalmaggiore (Cremona), che li ha piantati e ha prodotto i primi esemplari, come riporta Il Giorno. L’azienda è stata fondata da Valter Cavalli, pioniere del biologico nella Bassa lombarda, che oggi, pur seguendo costantemente l’attività di famiglia, ha passato le redini al figlio 31enne Lorenzo.
I semi del melone Yubari King, quando sono arrivati da Ca’ Vecchia, erano insieme a una trentina di altre varietà provenienti da tutto il mondo e portate nel Casalasco dal “collezionista” di semi mantovano. Cavalli padre e figlio inizialmente si sono fatti una grassa risata, quando hanno scoperto il prezzo finale di questo melone, in Giappone. “Se ne vendiamo tre abbiamo già fatto la stagione”, hanno pensato subito, quasi increduli.
Ca’ Vecchia è specializzata nelle varietà antiche di melone, come Rospo, che è diventato un presidio Slow Food, il melone banana di Lentigione, il Moscatello e il Ramparino. A gennaio è partita anche l’avventura dello Yubari King: la famiglia cavalli ha piantato i primi semi, coltivando la pianta secondo i rigorosi metodi del biologico e scoprendo che il pregiatissimo melone giapponese, in campo, necessita di una cura eccessiva: va perfino massaggiato, diverse ore al giorno.
A Ca’ Vecchia quest’anno la pianta ha prodotti tre frutti, tutti esibiti a una cena Slow Food: uno è stato trasformato in mostarda da un noto produttore di Pomponesco, come riporta Il Giorno, un altro è finito in una gelateria di Viadana, e il terzo Lorenzo Cavallo lo ha regalato. Quello di quest’anno era solo un piccolo test. L’azienda ripeterà l’esperimento e se la produzione darà i suoi frutti, in senso metaforico e anche letterale, il primo melone Yubari King del Cremasco debutterà sul mercato. Inutile dire che c’è grande attesa.
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