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                      Zerbinati conquista gli chef di New York: 50 dollari il melone, 150 dollari l’anguria!

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                      Melone Zerbinati a New York

                      Il melone e l’anguria Zerbinati atterrano a New York ed è subito un successo per l’azienda che produce a Serminde, nel Mantovano, una delle zone più vocate in Italia, e a dirla tutta non estranea agli apprezzamenti, visto che i suoi meloni sono già richiesti e contesi da numerosi chef stellati. Un successo cui hanno contribuito l’OP Sermide Ortofruit e l’importatore e distributore Natoora di Franco Fubini. A Manhattan i meloni prodotti da Oscar Zerbinati hanno registrato quotazioni record di 50 dollari mentre l’anguria, che pesa di più, è arrivata al prezzo astronomico di 150 dollari. Una cifra che comprende, oltre al costo del prodotto in sé, anche il trasporto aereo, la dogana e i famosi dazi voluti da Donald Trump. E gli americani, non abituati alla qualità dei prodotti made in Italy, sono ben disposti a premiare un frutto che si distingue per sapore, dolcezza, consistenza e anche per il packaging

                      Dalla Redazione

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                      Melone Zerbinati a New York

                      I meloni e le angurie Zerbinati hanno raggiunto per la prima volta New York e sono andati subito sold-out. L’azienda che produce meloni di alta qualità a Serminde, nel Mantovano, una delle zone più vocate in Italia come testimonia anche l’ottenimento dell’IGP, ha registrato quotazioni record a Manhattan, attorno ai 50 dollari per il melone e attorno ai 150 dollari per l’anguria da 12-16 chili. Una cifra che tiene conto, oltre al costo del prodotto in sé, anche del trasporto, della dogana, della distribuzione e dei famosi dazi voluti da Donald Trump. I meloni Zerbinati, vero simbolo del made in Italy, sono già ambiti da numerosi chef di fama internazionale, come gli inglesi Jamie Oliver o Theo Randall, e raggiungono destinazioni lontane come Giappone e Medio Oriente.

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                      Anguria Zerbinati a New Yotk

                      Ma perché sono così buoni? Come ci ha spiegato recentemente (leggi l’articolo) Oscar Zerbinati, 34enne titolare dell’Azienda Agricola Zerbinati srl: “Il segreto è far produrre 4-5 meloni per pianta rispetto ai 12-15 che è oggi lo standard. Oltre alla massima cura in campagna su ogni aspetto agronomico”. Il risultato è un gusto superiore, per un melone confezionato con grande attenzione: ceralacca rossa sul picciolo, pieghevole informativo per ogni singolo frutto, codice di rintracciabilità impresso a laser. La stessa attenzione viene dedicata all’anguria, altro prodotto di eccellenza di Sermide e alle zucche della varietà Delica vendute in autunno e inverno (leggi l’articolo).

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                      Franco Fubini, fondatore di Natoora

                      Al successo dell’operazione Manhattan hanno contribuito l’OP Sermide Ortofruit diretta da Riccardo Gorzoni, che si occupa della promozione e della commercializzazione dei prodotti degli associati sui mercati nazionali e internazionali, e Natoora, azienda inglese fondata da Franco Fubini, nazionalità argentina e origini italiane, che seleziona la migliore ortofrutta per il food service ma anche per alcuni distributori come Waitrose e OcadoNatoora da alcuni anni è sbarcata in Usa e ha tra i suoi fornitori preferenziali di meloni, zucche e angurie proprio l’Azienda Agricola Zerbinati. Un lavoro di squadra che premia e valorizza gli sforzi fatti sui campi.

                       

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