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                      Coronavirus, Carrefour Polonia e Zabka non sospendono gli ordini di ortofrutta italiana

                      Venerdì 13 marzo era scattato l’allarme: “Annullati gli ordini di frutta e verdura made in Italy diretta alle catene Carrefour Polonia e Zabka”, riportava il Corriere della Sera e altri organi di stampa. “Ho informato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – affermava Giuseppe L’Abbate, sottosegretario alle politiche agricole – che si era subito adoperato in collaborazione con l’ambasciata d’Italia a Varsavia”. In realtà sia Carrefour che Zabka smentiscono tutto, dichiarando che continueranno nell’approvvigionamento di prodotti enogastronomici dall’Italia e che in realtà “non vi è stato mai alcun annullamento degli ordini ai fornitori italiani”. Da quanto ci risulta gli ordini sono stati sospesi da mercoledì 11 marzo e riprenderanno mercoledì 18 marzo grazie all’intervento delle istituzioni

                      di Valentina Bonazza

                      coronavirus

                      Al contrario di quello che era stato riportato su alcuni organi di stampa il 13 marzo, come Corriere della Sera, Carrefour Polonia non ha annullato gli ordini di frutta e verdura made in Italy. Dopo una settimana di stop, riprenderanno infatti il 18 marzo. Gli esportatori ortofrutticoli italiani, quindi, non avrebbero ricevuto alcuna comunicazione da Carrefour Polonia a seguito dello “scoppio del coronavirus e in conformità con la decisione del nostro direttore commerciale”. L’insegna francese, secondo le stesse fonti di stampa, non sarebbe stata l’unica a prendere questa decisione: lo stesso avrebbe fatto la catena di distribuzione polacca Zabka che avrebbe sospeso gli ordini dei prodotti provenienti dall’Italia come misura interna in risposta all’emergenza Covid-19. In realtà entrambi i gruppi distributivi, dopo lo scoppio del caso mediatico con diversi utenti dei social pronti a boicottare l’insegna francese in Italia, hanno inviato una pronta smentita.

                      Riportiamo qui di seguito la nota che ci ha inviato Carrefour Italia domenica 15 marzo: “In relazione alla notizia circa la decisione di Carrefour di sospendere l’approvvigionamento di prodotti agroalimentari italiani in Polonia, Carrefour smentisce categoricamente. L’azienda infatti, come anche sottolineato dal sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L’Abbate in data 14 marzo 2020, ha dichiarato che continuerà ad acquistare e distribuire i prodotti enogastronomici dall’Italia, non vi è stato inoltre alcun annullamento degli ordini ai fornitori italiani”.

                      A segnalare i casi era stato il 13 marzo il sottosegretario alle politiche agricole, Giuseppe L’Abbate: “Non appena ricevute queste segnalazioni dagli esportatori italiani, ho informato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che si è subito adoperato in collaborazione con l’ambasciata d’Italia a Varsavia. Questa emergenza – dichiarava L’Abbate – è divenuta una pandemia e non può essere circoscritta ai confini italiani. I comportamenti discriminatori messi in atto, così come la richiesta di una certificazione “virus free”, rappresentano pratiche commerciali sleali, vietate dalle normative comunitarie e nazionali. Anche l’Efsa, l’Ente europeo per la sicurezza alimentare, ha ribadito che non vi sono prove che i prodotti agroalimentari siano fonti o via di trasmissione di coronavirus (ma non è provato nemmeno il contrario, ndr): pertanto ogni discriminazione verso prodotti enogastronomici italiani è priva di fondamento scientifico e inaccettabile. Reagiremo con fermezza e decisione difendendo gli interessi delle imprese nazionali in tutte le sedi opportune”.

                      Il sistema sanitario nazionale polacco non è pronto a fronteggiare una crisi sanitaria da coronavirus come quella che sta vivendo l’Italia. Il ministro della salute Łukasz Szumowski, ha messo in atto una serie di limitazioni simili a quelle entrate in vigore in Italia più di una settimana fa: chiusura delle frontiere, dei voli, delle linee ferroviarie, delle scuole e dei ristoranti. In poche parole un Paese blindato e in quarantena dal weekend del 14 marzo (anche se i vescovi non rinunciano alle messe, con un numero massimo consentito di 50 persone). Il ministro degli interni Mariusz Kamiński ha disposto queste limitazioni per 10 giorni con possibilità di proroga, fermo restando che i divieti non si applicano al trasporto delle merci, invitando quindi i concittadini a non assalire i supermercati perché il cibo verrà garantito, così come i supermercati, gli alimentari e i negozi che vendono beni di prima necessità resteranno aperti.

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