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                      Agli Usa non piace il plant based? Il flop del McPlant e la discesa di Beyond Meat

                      McPlant, il panino plant based di McDonald’s realizzato con il veggie burger di Beyond Meat, non piace ai consumatori americani, che lo hanno decisamente snobbato durante il periodo di prova nei fast food degli Stati Uniti. Dopo il flop con McDonald’s, il titolo in borsa della startup californiana della carne non-carne è crollato del 6%. Gli americani, infatti, con l’inflazione che incalza preferiscono proteine animali più economiche. Ma non sarebbe solo questo il motivo dell’inesorabile caduta di Beyond Meat…

                      Dalla Redazione

                      Agli americani non piace la carne vegetale? Sembrerebbe questo il motivo – o uno dei motivi – del fallimento del McPlant nei McDonald’s degli Stati Uniti, dove il panino plant based realizzato con l’hamburger veggie di Beyond Meat (leggi qui) è stato testato per qualche mese con risultati decisamente deludenti.  Ne dà notizia Class Cnbc, aggiungendo che la milionaria startup californiana della carne non-carne ha visto crollare del 6% il suo titolo in borsa dopo che J.P. Morgan ha comunicato il flop americano del McPlant.

                      La partnership fra McDonald’s e Beyond Meat è partita a inizio 2021, seguita dalla sperimentazione del McPlant in otto ristoranti in Texas, Luisiana e California. Incoraggiato dai primi risultati positivi, il colosso del fast food ha esteso la sperimentazione del burger plant based a circa 600 ristoranti lo scorso febbraio. Ma a dispetto dell’entusiasmo iniziale, le vendite sono state decisamente al di sotto delle aspettative: già a marzo in alcuni ristoranti i McPlant ordinati ogni giorno si contavano sulle dita di una mano.

                      Il motivo del flop? Probabilmente parte della responsabilità va attribuita a una strategia non chiara da parte di McDonald’s nel lancio di questa proposta alternativa alla carne, ma di fatto non adatta né ai vegani né ai vegetariani. Il McPlant infatti contiene formaggio e maionese, inoltre viene cotto sulla stessa griglia degli hamburger di manzo, cosa non gradita ai vegetariani più rigorosi.

                      Nello stesso inghippo è inciampato anche Burger King con il suo Plant Based Whopper (leggi qui) , tanto che la catena ha dovuto specificare che il prodotto non è adatto a vegani e ai vegetariani: tuttavia l’offerta plant based della catena rivale di McDonald’s continua ad allargarsi.

                      Non è chiaro ora che ne sarà della partnership di tre anni annunciata nel 2021 da McDonald’s e Beyond Meat. Quello che si sa è che il gigante dei fast food sta comunque continuando a vendere il McPlant in alcuni paesi europei come Danimarca e Svezia, dove è in menu già da gennaio 2021, ma anche in Austria, Paesi Bassi e nel Regno Unito, mentre a luglio scorso il McPlant è “volato” in via sperimentale anche in Australia.

                      Intanto nel mercato a stelle e strisce continua quella che ormai potrebbe essere definita l’inesorabile discesa di Beyond Meat. Un tempo beniamina di Wall Street, la società californiana della carne non-carne – che vede fra i suoi investitori Leonardo Di Caprio, leggi qui – oggi naviga in modalità sopravvivenza: il titolo è sceso di oltre l’80% da quando ha raggiunto i massimi storici in borsa e gli ultimi utili trimestrali non stanno facendo molto per placare le preoccupazioni di investitori e analisti sul futuro, come riporta Investing. Ad agosto Beyond Meat – dopo avere chiuso il secondo trimestre 2022 con un debito residuo di 1,1 miliardi di dollari – ha tagliato le sue previsioni di fatturato per l’intero anno, affermando che i consumatori, con l’inflazione che incalza, preferiscono proteine animali più economiche.

                      L’attuale contesto inflazionistico, tuttavia, non è l’unico fattore alla base del crollo di Beyond Meat. L’azienda sta affrontando una miriade di sfide per alimentare la crescita: la più grande riguarda la difficoltà a portare sul mercato nuove voci di menu, oltre ai suoi classici hamburger e salsicce vegetali. Ne è la prova anche il fallimento dei piani di sviluppo nel mercato della pizza, dove Beyond Meat aveva promesso di portare la sua carne non-carne in collaborazione con Pizza Hut, KFC e Taco Bell. Più di un anno e milioni di dollari dopo, nessuna delle catene in questione ha aggiunto in modo permanente nei suoi menù i prodotti di Beyond Meat.

                      Secondo gli analisti dunque Beyond Meat potrebbe dover raccogliere un miliardo di dollari nel prossimo anno, vista la velocità con cui sta esaurendo la liquidità, specie se le partnership dell’azienda con i fast food e la ristorazione tardano a concretizzarsi.

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