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                      Allergia, Intolleranza, sensibilità? L’importanza di una corretta alimentazione

                      allergia-intolleranza-sensibilita-alimentare
                      L’allergia stagionale resta un tasto dolente per le persone che ne soffrono, ma sapevi che con un’attenzione in più all’alimentazione anche il sistema immunitario nel tempo migliora e reagisce meglio? Conosci la differenza tra allergia, intolleranza e sensibilità? Ne parliamo con la dietista, nutrizionista e personal trainer Alice Gelmetti, che invita a fare attenzione a un fenomeno poco noto: la cross-reattività tra allergeni dei pollini e il cibo che ingeriamo. Ma andiamo con ordine e partiamo dalle basi, definendo bene cosa sono allergia, intolleranza e sensibilità agli alimenti, visto che oggigiorno se ne sentono di tutti i colori

                      di Alice Gelmetti

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                      Allergie alimentari  – Il termine “allergia” deriva dal greco e significa “reazione diversa”. Esso indica una alterata reazione del nostro organismo nei confronti di sostanze che sono generalmente innocue per la maggior parte della popolazione. La reazione allergica è scatenata dal sistema immunitario, che reagisce in modo troppo violento nei confronti delle sostanze che ingeriamo. Esso infatti le riconosce come estranee (non-self) e scatena una cascata di eventi che si manifestano in diversi modi. I sintomi più comuni sono gli eritemi, le orticarie, i rush (o sfoghi) cutanei e i disturbi respiratori come l’asma.

                      Vi sono poi allergie che si manifestano con la cosiddetta “Sindrome Orale Allergica” (SOA), caratterizzata da prurito e irritazione del cavo orale. Infine, possono esservi manifestazioni a livello del sistema gastro-intestinale. Coliche intestinali, diarrea, vomito, perdita di peso, ostruzione e gonfiore intestinale, sangue nelle feci sono tipici sintomi e manifestazioni del problema. La situazione più critica a cui si può assistere in presenza di un’allergia è però lo shock anafilattico. Di solito include la perdita di conoscenza correlata alla liberazione di mediatori vasoattivi come l’istamina.

                      Intolleranze alimentari – A differenza delle allergie, le intolleranze NON dipendono dal sistema immunitario dell’organismo. Non vengono prodotti anticorpi contro una sostanza “non identificata”, non crescono i livelli di Istamina e non portano alla morte. Per la maggior parte dei casi le intolleranze sono dovute a un difetto enzimatico. Nell’intolleranza al lattosio, ad esempio, mancano a livello del lume intestinale le lattasi.

                      Sensibilità ad un alimento – Molto di moda oggi sono le sensibilità alimentari. L’argomento in questo caso diventa abbastanza complesso poiché si discosta un po’ dalla scienza medica. Infatti, mentre per intolleranze e allergie esistono oggi strumenti all’avanguardia che permettono di diagnosticarle, le sensibilità non hanno nessun metodo riconosciuto dalla scienza che le individui. Un soggetto sensibile, ad esempio, è la persona che pur non essendo celiaco (e quindi negativo al test eseguito attraverso le analisi del sangue specifiche) sente disturbi dopo aver mangiato la pasta.

                      LE PRINCIPALI ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI

                      I principali imputati al banco delle reazioni avverse agli alimenti sono: latte, uova, grano, pesce, arachidi, noci, soia, crostacei, frutta e verdura.

                      Allergeni vegetali – Gli allergeni di origine vegetale sono solitamente divisi in quattro categorie:

                      • cupine (viciline e legumine) ossia le proteine di riserva dei semi;
                      • prolamine che comprendono le proteine di riserva dei semi, la buccia di alcuni frutti e ortaggi come mele, pesche, pomodori, peperoni, e nei cereali (quelle che causano la celiachia);
                      • proteine di difesa delle piante (funghi, batteri e virus) o condizioni ambientali avverse;
                      • profiline a cui appartengono alcuni allergeni del lattice, della betulla o dei cross-reagenti dei pollini (pesca, ciliegia, pera, nocciola, ecc.).

                      Dove trovarli?

                      • nei cereali: l’allergia al frumento è data dalla produzione di IgE contro delle proteine presenti in essi (dalle gliadine all’alfa-amilasi). La più frequente e famosa di queste è la celiachia;
                      • nelle arachidi e nella frutta a guscio;
                      • nella soia e nei legumi;
                      • in sedano, sesamo e senape: l’allergia al sedano è molto frequente in Italia. La sensibilità al sesamo e alla senape, invece, era trascurabile fino a pochi anni. L’introduzione e diffusione della cucina etnica e l’aggiunta di essi come ingrediente dei prodotti da forno (grissini, cracker, pane, ecc.), hanno fatto sì che il numero dei sensibili abbia subito un visibile aumento.

                      CROSS REATTIVITÀ STAGIONALE

                      In caso di allergie di stagione può essere molto importante fare attenzione a determinati alimenti a causa della cosiddetta cross-reattività (reattività crociata o allergenicità) tra allergeni dei pollini e cibi normalmente presenti nelle nostre tavole. Se ingeriamo un alimento contenente proteine simili all’allergene allergizzante il nostro sistema immunitario può scatenare una reazione allergica con sintomi come prurito, lieve gonfiore a labbra, lingua e palato.

                      Tra i fenomeni di cross-reattività più frequenti si individua:

                      • betulla – melo (meglio evitare mele, pere, pesche, albicocche, ciliegie, fragole, soia, arachidi, fagioli, carciofi, sedano e carote);
                      • ambrosia – miele (evitare miele ma anche anguria, melone, banana, prezzemolo, camomilla);
                      • parietaria – basilico (la cross-reattività si può sviluppare mangiando basilico, piselli, fico, soia, ortica e more di gelso);
                      • artemisia – camomilla (può mostrare cross-reattività con camomilla, sedano, prezzemolo, carote, zucca, carote, cicoria);
                      • graminaceae – grano – agrumi (una reazione crociata molto importante può avvenire con farina di frumento ma anche con agrumi, pomodoro, kiwi, anguria e melone);
                      • lattice – frutta (il 50% di soggetti con allergia al lattice sviluppano una cross-reattività con alcuni frutti come banana, avocado, patata, pomodoro, castagne, kiwi).

                      Quindi in alcuni periodi dell’anno il fastidioso problema allergico si può contrastare anche prestando attenzione ad alcuni alimenti a tavola.

                      CONCLUSIONI

                      Le allergie stagionali restano un brutto tasto dolente per le persone che ne soffrono, ma con un’attenzione in più all’alimentazione anche il sistema immunitario nel tempo migliora e reagisce meglio. Il consumo di frutta e verdura di stagione aiuta ad esempio a evitare lo scatenarsi di reazioni allergiche, soprattutto iniziando a consumarli in età pediatrica e durante la gravidanza. Via libera quindi agli ortaggi, sempre e comunque! Buona dieta a tutti

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