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                      Carovita, e i discount? Podini (MD): “Aumenteremo i prezzi, ma rimarremo competitivi”

                      PATRIZIO PODINI PRESIDENTE E FONDATORE MD

                      Se il Ceo di Conad Francesco Pugliese prevede la tempesta perfetta a Pasqua, anche per il cavalier Patrizio Podini, patron di MD, sono mesi bui quelli che ci attendono e l’effetto dei rincari energetici si ripercuoterà – lo sta già facendo – nel carrello della spesa. E l’inflazione non risparmia i discount, che da sempre fanno del low cost un baluardo. “Noi aumenteremo un po’ i prezzi cercando di contenerli al massimo – rivela Podini a Il Mattino – ma speriamo di conquistare nuovi consumatori e che questi, quando confronteranno i nostri prezzi con quelli dei supermercati, ribadiranno la nostra già riconosciuta competitività”

                      di Carlotta Benini

                      Carovita, stiamo arrivando al culmine della “tempesta perfetta” paventata dal Ceo di Conad Francesco Pugliese (leggi qui), che qualche settimana fa, intervistato sul tema dell’inflazione, ha previsto che il vero test sui consumi si verificherà a Pasqua, quando le famiglie italiane, a seguito dei rincari nelle bollette che da febbraio stanno esplodendo, saranno costrette a tagliare in modo pesante anche nel carrello della spesa.

                      Che siamo nel piano di una crisi energetica internazionale è un dato di fatto, i costi del gas e dell’energia sono triplicati in pochi mesi. In questo scenario la grande distribuzione si trova al bivio: meglio aumentare i prezzi al consumo riconoscendo ai produttori quell’aumento dei costi che, in alcuni casi, è ben oltre il 30%, oppure fare leva sulle offerte promozionali per evitare di perdere clienti già alle prese con il rincaro delle bollette? La strada intrapresa dalle principali insegne della Gdo sembra essere quella di rassicurare i consumatori mettendo in campo varie iniziative a sostegno del loro potere d’acquisto. Coop punta sui prodotti a marchio e invita a sua volta l’industria, e in particolare “i più forti”, a “rinunciare un po’ ai loro margini”, citando le parole del presidente Marco Pedroni (leggi qui). Esselunga con la sua iniziativa contro il carovita (leggi qui) ha fatto esplodere il dibattito tra gli addetti ai lavori, preoccupati di questi exploit (“strategie isteriche di marketing”, per dirla sempre alla Pugliese) di alcuni player della Gdo. Tanto che l’insegna della famiglia Caprotti ha di recente deciso di rivedere il claim della sua campagna, cambiandolo in “Il carovita sale, i nostri prezzi non temono confronti”.

                      E i discount? Che posizione prendono, in questo contesto, le insegne che da sempre basano la loro offerta sul low cost? A rompere il silenzio è il cav. Patrizio Podini, fondatore e presidente del Gruppo MD, in un’intervista su Il Mattino. “Non abbiamo ancora visto realmente cosa saranno i rincari a venire – esordisce il cavaliere -: i primi segnali li abbiamo avuti a gennaio, con le bollette del gas e dell’energia elettrica, con aumenti superiori di 2-3 volte al 2021. Noi avevamo già definito il nostro budget 2022 e lo abbiamo dovuto riaggiornare con un incremento di 25 milioni di costi”. Queste dinamiche, aggiunge, “pesano anche per un gruppo come il nostro che ha un fatturato importante”.

                      Quindi sono in arrivo rincari pesanti anche per la Gdo? “Molte aziende dovranno rivedere in maniera netta i loro programmi di sviluppo e di continuità stessa dell’attività – risponde il patron di MD a Il Mattino -. Il momento è molto delicato: ora parliamo dell’energia perché il problema è esploso nei mesi scorsi, ma nell’alimentare è adesso che si sta iniziando ad applicare gli aumenti indotti dall’aumento dei prezzi delle merci dei fornitori. Siamo in un periodo di forti aumenti difficili da prevedere”.

                      Questo, in definitiva, può mettere in discussione la formula dei prezzi bassi che da decenni  è la bandiera dei discount? “Non mi avventuro in previsioni tutte ancora da confermare – dichiara il cav. Podini -: noi aumenteremo un po’ i prezzi cercando di contenerli al massimo, ma speriamo di conquistare nuovi consumatori e che questi, quando confronteranno i nostri prezzi con quelli dei supermercati, ribadiranno la nostra già riconosciuta competitività”.

                      Infine anche il patron di MD, su quello che ci aspetta nel carrello della spesa, fa una previsione a breve termine, prendendo come esempio i pomodori rossi: “I costi per un chilo o un a scatola di pelati arriveranno ad agosto, quando ci saranno i primi confezionamenti, al 25% in più rispetto ad oggi. A questo aumento che subiremo dai produttori dobbiamo aggiungere quello dei costi di trasporto e di quanto oggi afferisce alla nostra catena produttiva e organizzativa. Morale, un chilo di pomodori in scatola costerà almeno il 30% in più”.

                      “Se la politica non troverà soluzioni intelligenti – conclude Podini -, il rischio di trascinare tutta questa incertezza anche nel 2023 rimarrà forte. In sette mesi è cambiato davvero tutto”.

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