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                      Coronavirus, vendite Gdo: +11,9% a Milano e +20% a Piacenza. Zona rossa -15,6%

                      Coronavirus-Italia-mascherine

                      Coronavirus: attenzione ai massimi livelli in Italia

                      Nella settimana dal 17 al 23 febbraio, periodo in cui si è diffusa la presenza del coronavirus in nord Italia e sono state attivate le ordinanze restrittive, la Gdo ha registrato un significativo impatto sulle vendite nelle provincie toccate dal fenomeno in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, e nelle zone prossime ad uno dei focolai del virus, quello del ‘triangolo’ Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d’Adda. Piacenza registra un +20% mentre Milano un +11,9%. A studiare il caso è l’IRI, leader mondiale nelle informazioni di mercato per il largo consumo, il retail e lo shopper. “Sono dati ancora preliminari ma comunque abbastanza significativi. Il fenomeno è purtroppo inedito nelle sue dimensioni e gli impatti che potrà avere sulla filiera del Largo Consumo sono di difficile previsione” ha commentato Angelo Massaro, amministratore delegato di IRI

                      Dalla Redazione

                      coronavirus Gdo

                      Fonte: IRI. Ipermercati, supermercati, libero servizio, discount

                      IRI, leader mondiale nelle informazioni di mercato per il largo consumo, il retail e lo shopper, ha elaborato le prime stime sull’impatto del coronavirus sulle vendite nella grande distribuzione nelle provincie del nord Italia prossime alla “zona rossa”,  a seguito del diffondersi di casi nel nostro Paese.

                      Se si prende in considerazione la settimana dal 17 al 23 febbraio, quando sono state attivate la diffusione delle notizie e le ordinanze restrittive, l’impatto sulle vendite è stato molto significativo nelle provincie toccate dal fenomeno in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, e nelle zone prossime ad uno dei focolai del virus, quello del ‘triangolo’ Codogno, Casalpusterlengo, Castiglione d’Adda.

                      Rispetto alle 4 settimane precedenti, in tutte queste provincie è evidente una crescita sostanziale con ogni probabilità legata a una ricerca di disinfettanti e materiale igienico ma anche beni di prima necessità, come farina, passate, zucchero, sale, latte e acqua. Il resto del Paese, sempre secondo le stime ad oggi elaborate, ha registrato nell’analogo periodo un incremento delle vendite pari al 2,7%.

                      Il caso più eclatante si registra a Piacenza dove il picco dell’andamento delle vendite dei negozi monitorati da IRI ha mostrato un incremento del 18,5% rispetto alla media delle 4 settimane precedenti. Più contenuti gli effetti nella provincia di Lodi dove si registra un + 7,0%.

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                      Coronavirus: attenzione ai massimi livelli in Italia

                      Milano, sempre nella stessa settimana, ha registrato un +11,9% di vendite, anche in questo caso si tratta di un afflusso straordinario (leggi qui). Se si analizza invece nello specifico la zona rossa, le stime di Iri ad oggi elaborate indicano un calo degli acquisti pari al 15,6% sempre rispetto alla media delle 4 settimane precedenti.

                      Sono dati ancora preliminari ma comunque abbastanza significativi. Il fenomeno è purtroppo inedito nelle sue dimensioni e gli impatti che potrà avere sulla filiera del largo consumo sono di difficile previsione.- ha commentato Angelo Massaro, amministratore delegato di IRI -. Dal nostro punto di vista continueremo a monitorare con tempestività la situazione fornendo aggiornamenti regolari sui trend con occhio particolare al canale Online per il quale ci aspettiamo dinamiche simili”.

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