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                      Eurospin, un weekend di “follia”: fragole a 1,29 euro, ma non ce ne sono!

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                      Eurospin, il weekend di follia a volantino con fragole a 1,29 euro

                      Eurospin, il gruppo leader del canale discount con oltre 1.100 punti vendita in Italia, propone da venerdì 26 a domenica 28 febbraio 2021 un “weekend di follia” con quattro prodotti a prezzi ribassati. Tra questi ci sono le fragole, in offerta a 1,29 euro a vaschetta da 500 grammi (2,58 euro al kg). Qual è il senso commerciale di un’offerta del genere a febbraio, in un momento in cui manca prodotto a seguito del maltempo sia per l’origine spagnola che per quella Sud Italia? Sono solitamente attività da piena campagna, quindi da mese di aprile. La grande distribuzione considera spesso l’ortofrutta come fosse un prodotto industriale, e così certe offerte da volantino pianificate con mesi di anticipo, come questa, rischiano di essere “follia” non tanto per il prezzo basso ma per la loro irrazionalità

                      di Eugenio Felice (aggiornato il 25 febbraio 2021, ore 16.00)

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                      Eurospin, il weekend di follia a volantino con fragole a 1,29 euro

                      Eurospin Italia, leader per fatturato e numero di punti vendita nel canale discount, ci ha abituato a operazioni promozionali sorprendenti. Dalle banane certificate Rainforest Alliance a 0,69 euro / kg alla clamorosa offerta del 14 agosto scorso con le angurie italiane vendute a 1 centesimo al kg (poi diventati nei fatti 5 centesimi a pezzo). Questa volta le protagoniste sono le fragole che il prossimo weekend dal 26 al 28 febbraio saranno in offerta a 1,29 euro per la vaschetta da 500 grammi (2,58 euro al kg). Beh, penseranno in molti, vuoi mettere con 1 centesimo al kg? In effetti non sarebbe un’offerta degna di nota, se non fosse che siamo a febbraio e di fragole ce ne sono piuttosto poche. Huelva, maggiore regione produttiva d’Europa, è stata sferzata dal freddo prima e dalle piogge dopo, con ripercussioni su qualità e quantità dei frutti. Il Sud Italia ha avuto situazione analoga – ricordate il Burian con il suo vento gelido? – con freddo e piogge abbondanti che hanno causato danni alle colture e ritardi nelle fioriture.

                      Insomma, siamo ora nella classica fase che gli anglosassoni definiscono shortage: manca il prodotto… Eppure, mentre nel weekend di paura, pardon di follia, la carta igienica 3 veli, 180 strappi, così come i frollini con grano saraceno e cioccolato, senza olio di palma, sono in offerta sì, ma in “quantità limitata”, le fragole sono in offerta senza limiti come se fossimo in piena produzione ad aprile, mese in cui solitamente si programmano le promozioni delle fragole. Quindi? Eurospin venderà le fragole sottocosto, pagando un prezzo più alto ai fornitori spagnoli e italiani rispetto a quello cui andrà fuori nei punti vendita. È questo il rischio che si corre quando si programmano le promozioni da mettere a volantino con mesi di anticipo. Ne avevamo parlato anche lo scorso anno per le carote (leggi l’articolo). Quanto perderà? Non si sa. Certo è che ora il prezzo di fornitura per cestini da 500 grammi di fragole italiane franco arrivo in piattaforma varia da 2,00 a 2,60 euro a seconda della varietà e dell’areale di produzione.

                      C’è chi sostiene che basterebbe cancellare la promozione prevista a volantino. C’è chi sostiene che il messaggio per il consumatore sia fuorviante, in termini valoriali. “In realtà – sostiene un operatore della distribuzione moderna – io non ci trovo niente di male. Non vado a giudicare l’operazione. Eurospin avrà fatto i suoi conti. Ognuno è libero di fare quello che vuole in casa propria. Queste offerte sottocosto non fanno parte della nostra strategia commerciale né di comunicazione, ma posso capire che per un discount come Eurospin possano rappresentare una leva significativa. L’importante è che non passi il messaggio che Eurospin stia tirando il collo a qualcuno, perché per questa offerta i fornitori saranno pagati a prezzi di mercato. I produttori dovrebbero incominciare a chiedersi come mai non abbiano potere contrattuale, come mai non siano coinvolti nelle politiche commerciali dei gruppi distributivi e lamentarsi un po’ di meno“. Come dire: “Perché io sono io e voi non siete un cazzo” (cit. Il Marchese del Grillo).

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