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                      Al termine di un 2020 drammatico segnato dalla pandemia, cosa aspettarci dall’anno nuovo nel mondo della grande distribuzione mondiale? Una risposta la prova a dare lInstitute of Grocery Distribution – IGD, che in un report annuncia i cinque trend principali che potranno emergere come fattori determinanti nel grocery retail globale nel nuovo anno. Ingredienti fondamentali del 2021 sono l’innovazione tecnologica e l’e-commerce. Non si potranno però trascurare i valori della salute e della sostenibilità ambientale e sociale, con un occhio alla ristorazione casalinga, nuova croce e delizia del popolo dello “smart working”

                      di Massimiliano Lollis

                      trend grocery

                      Il 2020 ce lo siamo finalmente lasciati alle spalle. Al termine di un anno quanto mai tragico e sconclusionato, in cui la pandemia ha segnato la nostra vita e le nostre abitudini di acquisto e consumo, l’Institute of Grocery Distribution londinese annuncia i cinque trend del grocery che si ipotizza lasceranno il segno in un 2021 tutt’altro che prevedibile.

                      Il primo trend – e forse ce lo potevamo aspettare – è l’upgrade tecnologico. Secondo IGD ad essere sempre più determinante nel mondo del grocery sarà la capacità dei player sul mercato di essere competitivi a livello digitale, introducendo nuove tecnologie a basso investimento di capitale. Per rendere i propri negozi sempre più dinamici e innovativi e soddisfare la clientela grazie a soluzioni a base di intelligenza artificiale e machine learning, sarà necessario affidarsi sempre più ad aziende specializzate. “La pandemia – spiega Toby Pickard, a capo della sezione innovazione di IGD, come riporta Fresh Produce Journal – ha accelerato la consapevolezza e le capacità digitali dei retailer e dei consumatori. Sono molte le aziende che hanno sperimentato e imparato molto in questo campo: nel 2021 dovranno andare oltre per migliorare e implementare il tutto su larga scala. La trasformazione digitale richiederà una nuova leadership e una nuova mentalità, poiché le aziende si stanno impegnando nella creazione di nuove modalità di lavoro agile”. Un esempio in questo senso, si legge nel report, è Walmart, che in un suo ipermercato a Shenzhen, in Cina, sta sperimentando tecnologie particolarmente innovative che permettono di targettizzare il cliente in modo incredibilmente accurato, arrivando a prevedere scelte di consumo ed elaborare così promozioni personalizzate. 

                      Il secondo trend, strettamente collegato al primo, riguarda il potenziamento dell’e-commerce, reso dalla pandemia sempre più centrale. Secondo IGD i retailer cercheranno sempre più di ridurre i loro costi operativi a favore di un potenziamento delle vendite online con maggiore automazione e miglioramento dei processi. Ne consegue che le insegne punteranno molto sul potenziamento delle formule click and collect e delivery in giornata. “A dimostrazione di ciò – afferma Pickard – si è osservato un amento degli slot di consegna, così come delle aree dedicate al click and collect e al pickup delivery. Mentre il picco iniziale è stato superato, la penetrazione online dovrebbe rimanere a un livello più alto rispetto a prima della pandemia”. Il report porta l’esempio della partnership tra Carrefour Group e la canadese Food X Technologies per migliorare la profittabilità del gruppo nell’e-commerce e ottimizzare l’esperienza digitale lato cliente, ma le collaborazioni tra insegne e specialisti dell’e-commerce sono una realtà oramai quotidiana, soprattutto, ma non solo, in Usa e nel Regno Unito. 

                      C’è poi il terzo trend, quello che il report di IGD chiama “Making a meal of it: creating inspiration and excitement” e che in questo caso potremmo tradurre liberamente con “ristorazione casalinga”. Impossibile qui non pensare al popolo dello “smart working”, tutti quei lavoratori che oggi – in Italia e nel mondo – hanno dovuto ripensare la propria abitazione in termini di ufficio, abbandonando il panino al bar o l’insalata alla scrivania per una pasta spadellata – più o meno in velocità – nella cucina di casa. In un anno che si preannuncia ancora molto domestico a causa delle restrizioni pandemiche, le insegne si concentreranno sempre più nell’offrire al cliente ricette e consigli per creare piatti sfiziosi e più o meno veloci e facili da preparare e consumare, per rendere sempre più piacevoli la pausa pranzo in casa e le cene in famiglia. Queste nuove iniziative di marketing – che si svilupperanno attraverso soluzioni in-store e digitali – affiancate all’offerta sempre maggiore di gastronomia e piatti pronti mirano quindi a intercettare quella fetta di reddito che prima della pandemia era destinata alla ristorazione, fuori casa, tra caffè, bar e ristoranti.

                      Il quarto trend riguarda invece la salute. In un periodo drammatico come questo non stupisce che  sempre più attenzione venga rivolta dai consumatori ai prodotti per l’igiene personale e della casa. IGD prevede che in questo ambito le soluzioni saranno sempre più realizzate su misura del cliente attraverso assistenti in carne e ossa o app. Importante anche il fattore educativo: “Nel 2020 – continua Pickard – abbiamo visto molti retailer incoraggiare la loro clientela a seguire uno stile di vita sano. Secondo noi questo trend è in crescita, con insegne che educheranno, informeranno e premieranno sempre più i propri clienti nel segno di uno stile di vita salutare. Le aziende, da parte loro, cercheranno di valorizzare le qualità dei propri prodotti in termini di salute e di sostenibilità. La salute personale crescerà di importanza quindi, ma non dimentichiamo – sottolinea – che nei periodi di recessione economica il prezzo basso potrebbe avere la meglio”. 

                      Il quinto e ultimo trend – last but not least – si collega al precedente e riguarda il retail “curativo”, ovvero quello mirato a migliorare la sostenibilità. IGD rileva che nel 2021, con il cambiamento climatico ancora in cima alle priorità, i retailer proseguiranno e intensificheranno i loro sforzi in questa direzione, soprattutto nel ridurre plastica e spreco alimentare. A questo si collegheranno iniziative mirate a migliorare il contesto sociale attraverso la costruzione e il consolidamento di relazioni migliori con consumatori, lavoratori e comunità locali. A dimostrazione che, al di là del marketing, da momenti bui come questi non si può mai uscirne da soli.

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