di Massimiliano Lollis
Pedon, copacker della GDO e azienda leader specializzata in cereali, legumi e semi, l’aveva annunciato lo scorso gennaio a Marca, il salone internazionale sui prodotti a Marca del Distributore: in cantiere ci sono due nuove referenze ready-to-eat che vanno ad ampliare la linea a base di soia Happy Veggie (leggi qui). Solo oggi però è stata ufficialmente confermata l’aggiunta delle due nuove referenze alla linea pensata per chi segue una dieta vegetariana o vegana o per chi, semplicemente, preferisce le proteine vegetali a quelle animali: lupino mix con quinoa e soia mix con riso integrale.
Le modalità di consumo sono le più varie: i due nuovi mix, infatti – analogamente ai loro fratelli di gamma – sono pronti da gustare freddi o scaldati per un minuto e mezzo in microonde. In cucina possono essere utilizzati per la preparazione di insalate calde e fredde, così come base ideale per burger e polpette vegetali, o per arricchire zuppe e minestre. Per quanto riguarda invece il packaging, colori accattivanti e tipologia di confezione sono in linea con il resto della gamma Happy Veggie: la busta doypack da 250 gr., adatta all’uso in microonde, garantisce una shelf life di 18 mesi a temperatura ambiente.
La linea Happy Veggie oggi conta sei referenze naturali al 100%, garantite no Ogm e certificate vegan ok. Oltre alle due novità, le referenze disponibili sono: Bulgur di soia, Macinato di soia BIO, Bocconcini di soia BIO e Muesli di soia. Anche in questo caso colpisce l’estrema versatilità di questi prodotti, essendo adatti ad essere utilizzati per insalate, spezzatini, stufati, burger e popette vegetali, ragù vegan e, nel caso del Muesli di soia, anche per arricchire latte e yogurt a colazione.
L’ampliamento di una linea orientata alle nuove tendenze in fatto di alimentazione – rivolta soprattutto a vegani e a vegetariani, ma non solo – contribuisce di certo a consolidare una brand identity forte e ben precisa, obiettivo ambizioso e cruciale per un’azienda come Pedon, con una storia importante alle spalle e 100 milioni di fatturato. L’immagine salutare dell’azienda veneta e la sua scelta di concentrarsi su questo segmento di mercato è stata in qualche modo rafforzata anche dall’apertura, lo scorso 31 maggio, del nuovo ristorante milanese Green Station, che mette al centro il cibo vegetale (leggi qui). Ancora una volta l’innovazione, specialmente quando accompagnata da prodotti di qualità e da strategie di marketing intelligenti, può essere un elemento di successo decisivo.
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