L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Caraffi (Centrale Adriatica): «Consumi: gusto e continuità per invertire il trend»

                      Caraffi

                      Nadia Caraffi di Centrale Adriatica (Copyright: Fm)

                      Il 2014 è stato un anno terribile per la frutta estiva, con liquidazioni ai minimi storici per i produttori. Al termine della campagna 2015, abbiamo chiesto un primo bilancio ai responsabili di alcune primarie catene distributive operanti sul territorio nazionale. Il quadro è positivo dal punto di vista delle quantità, dei prezzi e della qualità, ma si rilevano alcuni problemi strutturali, tra cui la presenza di troppe varietà sul mercato e spesso la sovrapposizione tra sud e nord Italia. Di seguito la nostra intervista a Nadia Caraffi, category ortofrutta di Coop Centrale Adriatica

                       

                      Dalla Redazione (articolo completo su Fm, edizione di ottobre 2015)

                       

                      Caraffi

                      Nadia Caraffi, category ortofrutta di Coop Centrale Adriatica (Copyright: Fm)

                      Come sono andate pesche e nettarine dal punto di vista dei consumi e dei prezzi, rispetto al 2014?
                      Dopo la climaticamente terribile estate 2014, il caldo fortissimo di luglio e agosto ha spinto notevolmente i consumi della frutta estiva. I prezzi di acquisto si sono riportati a livelli prossimi a quelli del 2013 dopo la deflazione pesantissima del 2014, mentre il cambio di politiche commerciali con EDLP, che abbiamo impostato proprio a partire dal luglio 2014, hanno prodotto un ribasso costante e significativo dei prezzi di vendita. Anche perché al taglio delle promozioni abbiamo affiancato una politica assortimentale nuova; da quest’anno per un mese abbiamo proposto nettarine sfuse in minibins calibro A+ a un prezzo veramente imbattibile di 0,95 € al kg che ha abbassato davvero il prezzo medio kg della categoria. Questo grazie a un patto di filiera con il mondo della produzione agricola. Ciò ha spinto la performance in kg venduti del segmento nettarine gialle a +17% sul precedente anno; in ogni caso tutta la categoria pesche-nettarine ha prodotto un 13,5% in più di quantità vendute. Molto bene le pesche bianche e in particolare le Saturnia per le quali quest’anno abbiamo lanciato la confezione Fior Fiore con esiti eccellenti. Anche in fase conclusiva di campagna l’interesse dei clienti è stato sostenuto.

                       

                      [Leggi anche l’opinione di Stefano Favari di Auchan]

                       

                      Cosa ci dice del prodotto spagnolo?
                      Coop Centrale Adriatica si rivolge al mercato spagnolo essenzialmente in fase precoce e con scelte di alta qualità e alto costo di acquisto. Non appena le produzioni italiane sono adeguate ai nostri standard chiudiamo il rapporto con la Spagna. Nel corso di questi ultimi anni alcuni coraggiosi produttori meridionali hanno impiantato frutteti protetti in grado perciò di produrre contemporaneamente alla Spagna; stiamo sostenendo questa attività e auspichiamo possa un giorno coprire il totale dei nostri fabbisogni.

                       

                      [Leggi anche l’opinione di Giuliano Canella di Alì Supermercati (Selex)]

                       

                      Quali sono i problemi della peschicoltura italiana e quali possono le possibili soluzioni?
                      Quelli di ogni altra produzione ortofrutticola italiana… eccesso di offerta, scarsa selezione di varietà qualitative e disorganizzazione nell’approccio al mercato. Io posso solo riferirmi al mio contesto di cliente GDO e in particolare per COOP, facendo però innanzi tutto una premessa: la frutta si vende se è buona, sapida, se incontra il gusto dei clienti. Con i nostri fornitori da anni lavoriamo per ottenere varietà che lungo tutto il corso della campagna ci possano garantire il più possibile quell’esito di bontà: certo se piove ininterrottamente come lo scorso anno le cose si compromettono anche per noi! Quest’anno è andato tutto molto meglio ma la strada da perseguire è esattamente quella di ricercare qualità lungo tutto la filiera, anche organizzativamente. La GDO muove grandi volumi e non può permettersi discontinuità e incertezze di approvvigionamento. Con le nostre ormai molteplici esperienze di collaborazione di filiera abbiamo dimostrato che sulla remunerazione del prodotto giusto si trovano sempre accordi commerciali equilibrati tra produzione e distribuzione.

                       

                      [Leggi anche l’opinione di Daniele Furlani di Conad]

                       

                      In questo contesto, come si caratterizza il mercato del prodotto biologico?
                      È un mercato indubbiamente vivace stante anche l’evoluzione del consumatore italiano da un lato e i purtroppo ricorrenti scandali alimentari che spaventano i clienti. Noi stiamo registrando incrementi rilevanti e costanti al punto da sperimentare segmentazione di offerta e ampliamento dei corner in vendita.

                       

                      [Leggi anche: Caraffi (Centrale Adricatica): «Negli iper stiamo sperimentando il fruttivendolo”»]

                       

                      Come sono andate albicocche e susine?
                      Le albicocche sono andate benissimo come del resto da qualche anno, ovvero da quando la produzione ha nettamente migliorato quantità e qualità dell’offerta allungando inoltre il periodo di campagna. Nel periodo luglio agosto 2015 hanno realizzato +6,6% in kg sull’anno precedente. Da parte nostra il prodotto Fior Fiore registra andamenti sempre lusinghieri. Insomma è la dimostrazione di come si possono davvero invertire i trend lavorando con convinzione sul gusto e sulla continuità di prestazione. Ne avremmo un gran bisogno per tutto il comparto delle susine, che invece decrementa dell’8% e stenta a dare quelle risposte di miglioramento che stiamo sollecitando da anni. Abbiamo in piedi un progetto da tre anni ma le difficoltà sono veramente molte; sapendo però che il segmento ha grandi potenzialità insisteremo.

                       

                      Copyright: Fruitbook Magazine