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                      Gdo Usa, le strategie dei supermercati per “stare al passo” con i consumatori

                      lavoro gdo
                      Nella Gdo statunitense i prodotti healthy sono sempre più presenti tra gli scaffali dei supemercati e nel carrello dei consumatori, mentre i gusti di chi compra cambiano rapidamente e in modo talvolta imprevedibile. Non è quindi un momento facile per i supermercati che, però – anche da questa parte dell’oceano – stanno reagendo seguendo tre principali tendenze. A dirlo è il Wall Street Journal, che nel corso di un breve servizio evidenzia questi elementi di successo. A partire dalle soluzioni che uniscono ristorazione a distribuzione – tendenza nota in Usa come Deli Meal Combo -, ma anche la crescita di surgelati premium (anche di verdure) e della private label, sempre più apprezzata

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

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                      Un frame del servizio del Wall Street Journal con il reporter Ken Brown

                      “I supermercati stano affrontando un momento non facile mentre nuove idee riguardo cosa è healthy cambiano rapidamente il modo in cui i consumatori fanno la spesa”. A dirlo è il reporter del Wall Street Journal Ken Brown, che nel corso di un breve servizio recentemente pubblicato – dal titolo How Supermarkets Are Surviving Changing Tastes – analizza le maggiori strategie della Gdo per far fronte a questa situazione in continua evoluzione.

                       

                      Il quadro che ne viene fuori – che descrivendo il mercato Usa mette in evidenza tendenze decisamente riscontrabili anche nel nostro – vede in atto tre principali tendenze: la prima riguarda il cosiddetto “Grocerant”, ovvero la crescente presenza, nei supermercati, di un banco gastronomia dedicato alla preparazione istantanea di piatti semplici – come sandwich o panini – accompagnato da un’area con sedie e tavoli a disposizione dei clienti, che possono quindi consumare in loco il loro spuntino o pranzo. Si tratta del cosiddetto Deli Meal Combo, che unendo la ristorazione al supermercato mira ad offrire ai clienti – siano essi lavoratori, turisti o studenti –  un servizio ad alto valore aggiunto ad un prezzo decisamente più basso rispetto ai ristoranti. “I supermercati – sottolinea Brown – si comportano sempre più come ristoranti. Come dimostrano i dati statistici (Nielsen, ndr), solo nel corso dell’ultimo anno il Deli Meal Combo è cresciuto del 10%”.

                       

                      La stessa tendenza ci era stata raccontata – alla scorsa edizione di Supermarket2025 di Retail Institute Italy – dall’esperto di marketing Frédériç Pérodeau che, per descrivere questo tipo di soluzioni all’interno dei punti vendita Carrefour City, utilizzò in quell’occasione il neologismo francese “distriration”, fusione tra distribuzione e ristorazione (leggi qui). Realtà innovative in questo senso non mancano però nemmeno nel nostro Paese, come dimostra la Ristobottega Stammibene di Megamark, che – nata poco meno di 10 mesi fa nel centro di Bari – è già molto apprezzata grazie al suo mix di freschezza e qualità (leggi qui).

                       

                      Passiamo poi al secondo trend individuato dal Wall Street Journal: si tratta dei surgelati premium, anche di verdure. “I consumatori – spiega Ken Brown – apprezzano le verdure surgelate, anche perché durano più a lungo della verdura fresca. Allo stesso modo, i trend vincenti nel reparto ortofrutta sono gli stessi anche nel banco frigo. È il caso del cavolfiore, che i clienti comprano sia come prodotto fresco che surgelato. Ma non solo verdure: anche veggie burgers e cibo healthy surgelato stanno vendendo molto bene”.

                       

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                      I dati Nielsen dimostrano la crescita delle private label in Usa negli ultimi anni (Frame dal video del Wall Street Journal)

                      Il terzo fattore, infine, è il crescente successo della private label, o store brand, in rapida ascesa negli ultimi cinque anni. “Molti – spiega Brown – considerano questi brand come varianti meno costose e di serie b rispetto ai grandi marchi di livello nazionale, ma una nuova ondata di private label premium da parte di catene come Whole Foods Market e Aldi stanno invece diventando sempre più apprezzate e competitive nei confronti dei brand più celebri”.

                       

                      “Stare al passo con i gusti dei consumatori – conclude Ken Brown – non è nulla di nuovo per i supermercati. Ma con internet che accelera questi cambiamenti, i supermercati devono trovare nuovi modi per stare al passo con te, e con ciò che ti piace mangiare”.

                       

                       

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