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                      Planet Farms, un dettaglio del sito di Cavenago (copyright: Fm)

                      È stato inaugurata a Milano da Planet Farms il 25 ottobre la più grande e avanzata vertical farm d’Europa, alla presenza di personalità illustri come il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Di Planet Farms, che con le sue insalate è già presente da settembre in Esselunga e presso altre insegne selezionate, hanno parlato radio, televisioni, giornali. Il co-fondatore di Planet Farms Daniele Benatoff: “In tre anni siamo passati da un’idea a uno stabilimento produttivo. Non è il momento di darsi una pacca sulle spalle ma di guardare avanti e di capire dove va la strada”

                      di Eugenio Felice (articolo completo su edizione di ottobre di Fruitbook Magazine)

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                      Planet Farms, un dettaglio del sito di Cavenago (copyright: Fm)

                      Quando il TG5 in prima serata, così come altri telegiornali nazionali e regionali, mandano in onda un servizio di un minuto e 35 secondi sull’inaugurazione della “fattoria verticale” da primato di Planet Farms a Milano, ti rendi conto che stiamo parlando di qualcosa di inedito per l’agricoltura. Il settore primario, infatti, viene solitamente attenzionato dai media per fatti negativi come le calamità naturali estreme (si veda cosa è successo in Sicilia negli ultimi giorni), i rincari apparentemente ingiustificati dei prezzi, i fenomeni di sfruttamento dei lavoratori come il caporalato, l’inquinamento dei terreni agricoli con rifiuti tossici, etc. etc. È cambiata insomma la narrazione, c’è qualcosa di nuovo e straordinario nel settore agricolo di cui ora si può parlare in modo positivo.

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                      Planet Farms, il taglio del nastro a Cavenago (MI)

                      Un nuovo “paradigma”, come lo ha definito il co-fondatore di Planet Farms Daniele Benatoff, che permette di produrre ovunque sia necessario, quindi in prossimità dei luoghi densamente popolati, insalatine, erbe aromatiche, un domani anche pomodori e piccoli frutti come mirtilli, more e lamponi, risparmiando il 95% dell’acqua rispetto all’agricoltura tradizionale, senza utilizzo di pesticidi, per 12 mesi l’anno. Un processo industriale ad elevato tasso di tecnologia, all’interno di un magazzino chiuso dove non entra la luce del sole – definito anche dagli addetti ai lavori “indoor farming” – per ottenere un prodotto estremamente sano, naturale, responsabile. Come ha specificato il co-fondatore Luca Travaglini: “In questo modo possiamo produrre al Polo Nord, come nel deserto del Sahara, ma anche su una nave da crociera”.

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                      Planet Farms, l’intervento del ministro Stefano Patuanelli (copyright: Fm)

                      Chi è stato tra i 350-390 fortunati partecipanti all’evento di inaugurazione del sito di Cavenago (Mi) ha potuto constatare l’interesse diffuso ai più svariati livelli per il vertical farming. Alla tavola rotonda, su uno scenografico palco a sviluppo verticale che ricordava alcuni programmi televisivi, hanno partecipato il ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli, il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il pro-rettore dell’Università Cattolica di Milano Antonella Sciarrone Alibrandi. Personalità di altissimo profilo del mondo della finanza e dell’industria erano poi presenti sotto l’enorme tensostruttura, come il patron di Diesel Renzo Rosso, che con la sua Red Circle in primavera è entrato tra i soci di Planet Farms, dopo aver disinvestito in NaturaSì.

                       

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                      “In tre anni siamo passati da un’idea, presentata in Triennale a Milano, a uno stabilimento produttivo che rifornisce già oggi centinaia di supermercati. Non è il momento, però, di darsi una pacca sulle spalle ma di guardare avanti e di capire dove va la strada”, ha dichiarato Daniele Benatoff. “Una strada – ha aggiunto – che va in crescita esponenziale. Vedere cosa abbiamo realizzato, nonostante il Covid, e immaginare che nei prossimi anni andremo a fare ancora solo tre tagli del nastro è veramente una tristezza”. “È una tristezza – ha precisato Benatoff – perché non è quello che un movimento come questo può arrivare a creare. Il pianeta e i nostri figli, le nuove generazioni che oggi sono i grandi assenti di questo evento, ci chiedono responsabilità ed efficienza nel consumo delle risorse”.

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                      Planet Farms, lo chef Chicco Cerea del ristorante Da Vittorio (copyright: Fm)

                      L’evento Planet Farms è stato sapientemente condotto da Cecilia Sala, giovane e brava giornalista, cosmopolita e coraggiosa, che ricordiamo in particolare per i servizi da una Kabul nuovamente nelle mani dei talebani. I partecipanti all’evento sono stati allietati dalle portate di Chicco Cerea, chef del ristorante tristellato Da Vittorio di Brusaporto (Bg), che durante il periodo più buio del lockdown ha lavorato senza risparmiarsi nell’ospedale da campo di Bergamo, tra sirene di ambulanze e strade deserte, potendo contare anche sulle insalatine ed erbe aromatiche di Planet Farms. Dal gusto sorprendente, come ha ammesso lo stesso chef, perché alla fine, quello che forse oggi più di ogni altra cosa conquista il consumatore finale, è proprio la soddisfazione del palato.

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