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                      Microgreens “biofortificati” per le malattie tiroidee e renali: lo studio

                      I ricercatori dell’Ispa-Cnr e dell’Università di Bari hanno condotto uno studio sperimentale presso l’azienda Ortogourmet per coltivare fuori suolo microgreens biofortificati per esigenze nutrizionali specifiche. Utilizzando soluzioni nutritive su misura per la loro crescita, il team ha ottenuto ortaggi con un contenuto di iodio fino a 14 volte superiore rispetto ai microgreens non fortificati, ideali per chi ha carenza di questo elemento fondamentale per il metabolismo e la corretta funzione tiroidea. I ricercatori hanno anche coltivato micro ortaggi con una riduzione del 45% dei livelli di potassio, per andare incontro alle esigenze di chi soffre di malattie renali croniche

                      Dalla Redazione

                      Microgreens coltivati fuori suolo per esigenze nutrizionali specifiche? Ora esistono e hanno effetti benefici e curativi in particolare per la tiroide e i reni. Sono i micro ortaggi – ovvero piantine commestibili di non più di 15-20 giorni di vita – messi a punto nell’ambito di uno studio sperimentale condotto dai ricercatori dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ispa-Cnr) e dell’Università Aldo Moro di Bari, volto a testare una metodologia per far crescere microgreens biofortificati e verificarne l’applicabilità nel contesto di una serra aziendale.

                      In sostanza in ricercatori hanno arricchito di iodio e impoverito di potassio alcuni micro ortaggi e ne hanno verificato gli effetti benefici per l’organismo: i risultati dello studio sperimentale, condotto presso l’azienda pugliese Ortogourmet, partner del progetto, sono stati pubblicati sul Journal of the Science of Food and Agriculture

                      Micro ortaggi ricchi di iodio e poveri di potassio

                      I microogreens sono piantine giovani e tenere di varie specie di ortaggi e piante spontanee, ottimali se raccolti dopo appena poche settimane dalla semina: rappresentano una nuova categoria di ortaggi che ha la caratteristica di garantire una raccolta precoce per sostenere così un sistema di coltivazione ristretto.

                      Scopo della prima prova sperimentale condotta dall’Ispa-Cnr insieme all’Università di Bari è stato quello di produrre microgreens ad alto contenuto in iodio, elemento che svolge un ruolo cruciale per la corretta funzione tiroidea e la salute metabolica generale. La biofortificazione delle piante con iodio può essere un metodo efficace per controllare le carenze di questo elemento nel corpo umano. Durante la prima prova sperimentale, sono stati confrontati tre livelli di iodio in soluzione nutritiva (0, 1,5 e 3 mg/L). Dai risultati è emerso che, sebbene in tutte le specie la concentrazione di iodio sia dose-dipendente, la bietola è la specie con il più alto contenuto di iodio. L’aggiunta di iodio in soluzione non sembra aver influito sulle performance agronomiche delle quattro specie studiate, con differenze attribuibili soltanto al genotipo. Utilizzando soluzioni nutritive su misura per la loro crescita, il team ha quindi ottenuto ortaggi con un contenuto di iodio fino a 14 volte superiore rispetto ai microgreen non fortificati.

                      I test sono stati effettuati presso l’azienda Ortogourmet, specializzata in micro ortaggi e fiori eduli (foto Facebook Ortogourmet)

                      Scopo della seconda prova sperimentale è stato, invece, quello di ottenere microgreens a ridotto contenuto di potassio, con il fine ultimo di fornire a soggetti affetti da insufficienza renale un prodotto alimentare alternativo, in grado di limitare l’assunzione di tale elemento. I livelli di potassio presenti in soluzione nutritiva a confronto sono stati: 120, 60 e 0 mg/L.  Dai risultati dello studio è emerso che solo in microgreens di pisello il contenuto di potassio non è influenzato dalla concentrazione di tale elemento in soluzione nutritiva. In tutte le altre specie, invece, la biofortificazione con 0 mg/L di potassio in soluzione nutritiva ha ridotto in media la concentrazione dell’elemento nei tessuti del 45%.  D’altra parte, riducendo la concentrazione di potassio nella soluzione nutritiva, si riduce la produzione di ravanello e pisello e la sostanza secca della bietola.

                      La ricerca è stata svolta nell’ambito del progetto Soilless.Go di cui è responsabile scientifico Francesco Di Serio (Cnr-Ispa) e del progetto “Nutrage – Nutrizione, alimentazione & invecchiamento attivo”.

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