L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA
                      L'INFORMAZIONE PROFESSIONALE PER IL TRADE ORTOFRUTTICOLO
                      L’INFORMAZIONE INDIPENDENTE PER PROFESSIONISTI E APPASSIONATI DI ORTOFRUTTA

                      Quando le mele fanno aumentare il numero di cellule neuronali. Lo studio

                      Indoor photo of blissful woman eating apple. Brunette fitness girl enjoying fruits.

                      L’assunzione regolare di mele potrebbe aiutare a stimolare la produzione di nuovi neuroni. Lo studio, condotto in laboratorio utilizzando delle cavie, è di fatto ancora nelle fasi iniziali. Certo è che dalla ricerca è emerso che alte concentrazioni di fitonutrienti presenti nelle mele, tra i frutti più consumati al mondo, stimolano la generazione di nuove cellule cerebrali secondo un processo chiamato neurogenesi. Infatti, le cellule staminali si sono moltiplicate e hanno generato più neuroni quando ai topi sono state somministrate alte dosi di quercetina: effetti simili sulla neurogenesi si possono riscontrare dopo l’esercizio fisico, noto stimolo per la formazione di nuovi neuroni

                      Dalla Redazione

                      mele

                      (copyright: Freepik)

                      “Una mela al giorno toglie il medico di torno”: come molti proverbi, anche questo sembra proprio nasconde un principio di verità. Se infatti è ormai cosa nota la regola generale che l’assunzione regolare di frutta e verdura aiuta a mantenersi in salute, è anche vero che le proprietà nutritive delle mele possono aiutare a stimolare la produzione di nuovi neuroni, in grado di aumentare il grado di apprendimento e memoria. A dimostrarlo è un nuovo studio, pubblicato su Stem Cell Reports: la ricerca, condotta in laboratorio dai ricercatori Tara Louise Walker dell’università del Queensland (Australia) e Gerd Kempermann del centro tedesco per le malattie neurodegenerative, ha rivelato che le alte concentrazioni di fitonutrienti nelle mele stimolano la generazione di nuove cellule cerebrali secondo un processo chiamato neurogenesi.

                      Tra i frutti più consumati al mondo, le mele sono un alimento chiave per molti popoli e per questo motivo i ricercatori hanno voluto analizzare il famoso “frutto proibito”, per scoprire se potesse contenere o promuovere sostante che aiutino la neurogenesi ippocampale adulta. I ricercatori hanno quindi diviso la ricerca studiando dapprima la quercetina, il flavonoide più abbondante nella buccia di mela, e in secondo luogo estendendo l’indagine in modo tale da identificare ulteriori fattori pro-neurogenici eventualmente presenti nel frutto. Durante questo studio – come riporta Scienze Notizie – , condotto in laboratorio, i ricercatori hanno coltivato le cellule staminali di topo, alle quali sono state aggiunte quercetina o acido di-idrossibebzoico (DHBA): fitonutrienti comunemente presenti nelle mele e, in altre concentrazioni, anche nel radicchio, nelle cipolle rosse, nell’uva rossa e poi ancora capperi, broccoli, olive, agrumi e molto altro.

                      Già altri studi, in passato, avevano dimostrato come i fitonutrienti vegetali – come il resveratrolo presente nell’uva o l’epigallocatechina-3-gallato diffuso nel tè verde – possono avere effetti positivi su diverse parti del corpo, cervello compreso, ma questo sembra andare oltre i precedenti. Infatti, i ricercatori hanno riscontrato come i cervelli dei topi di laboratorio generassero più neuroni in quantità maggiori rispetto ai roditori non sottoposti a queste sostanze. Test successivi hanno poi mostrato che, in diverse strutture del cervello adulto dei topi associate all’apprendimento e alla memoria, le cellule staminali si sono moltiplicate e hanno generato più neuroni quando ai topi sono state somministrate alte dosi di quercetina. Gli effetti sulla neurogenesi erano paragonabili a quelli osservati dopo l’esercizio fisico, noto stimolo per la formazione di nuovi neuroni. “Questo studio suggerisce come i composti presenti in natura nella frutta, come la quercetina, DHBA e potenzialmente altri, possono agire in sinergia per promuovere la neurogenesi e la funzione cerebrale quando somministrati in alte concentrazioni“, affermano i ricercatori, che aggiungono come siano necessari ulteriori studi per dimostrare che questi fitonutrienti siano in grado di aiutare a migliorare l’apprendimento e la funzione cognitiva in altri animali come l’uomo.

                      Una cosa però sembra ormai essere validata: i flavonoidi, se assunti nella maniera corretta, possono dare grandi benefici alla salute. Ad esempio, possono essere d’aiuto al contrasto di malattie degenerative, come il morbo di Alzheimer (ne abbiamo parlato qui), mentre la quercetina, nello specifico, è un flavonoide che ha riscosso grande popolarità grazie agli studi condotti di recente secondo i quali potrebbe avere un’azione inibitoria contro il coronavirus (ne abbiamo parlato qui).

                      Copyright: Fruitbook Magazine