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                      Covid-19, Ocado progetta un’espansione da 1,1 miliardi di euro

                      Ocado, il supermercato online e gruppo tecnologico britannico, ha comunicato di voler raccogliere 1,1 miliardi di euro per finanziare l’espansione innescata dalla crisi legata al Coronavirus. Secondo i dati registrati dal gruppo, negli ultimi mesi le vendite online sono quasi raddoppiate, attestandosi al 13% del mercato dei prodotti alimentari del Regno Unito, rispetto al 7% dei tempi precedenti il Covid-19. Ocado ha inoltre sottolineato come attualmente il tasso di penetrazione delle vendite di alimentari online a livello globale è basso e che quindi il settore offre notevoli opportunità di sviluppo. Secondo Ocado l’aumento delle vendite online genererà una crescita permanente e considerevole del tasso di penetrazione online

                      Dalla Redazione

                      Ocado, pioniere britannico della spesa online, ha costruito il suo business aiutando i supermercati a sopravvivere all’online e a svilupparlo. E la crisi causata dal Covid-19 è stata la cartina tornasole del suo modello di business. A marzo, alcuni rivenditori online di alimentari in tutto il mondo stavano lottando per soddisfare picchi di domanda che in alcuni casi ha toccato anche il +700%. Come spiega Fortune in un articolo di giugno, anche Ocado – come la maggior parte dei rivenditori di generi alimentari – ha dovuto fronteggiare un’impennata della domanda causata dalle misure sociali di distanziamento e dal panico dei consumatori.  Le sue vendite di generi alimentari nel Regno Unito nel mese di marzo sono cresciute più del 20% anno su anno, con un +40% nel secondo trimestre dell’anno, che si aggiungono al già +10% registrato nel primo trimestre.

                      Le visite al suo sito web erano 100 volte superiori rispetto al normale, tanto che il sistema di cybersecurity dell’azienda pensava che il sito fosse sotto attacco. “Si tratta del picco più alto che abbiamo mai avuto nella storia dell’azienda”, spiega David Shriver, direttore della comunicazione di Ocado. il Gruppo britannico difatti ha visto un raddoppio delle vendite online negli ultimi mesi: il 13% del mercato dei prodotti alimentari del Regno Unito, rispetto al 7% dei tempi precedenti il Covid-19. Anche se a maggio Ocado aveva dichiarato di aver aumentato la capacità del suo Cfc – customer fulfillment center (centro logistico high-tech, ndr) – di Londra da 80.000 a 110.000 ordini alla settimana, il gruppo britannico, come tanti altri del settore, ha faticato a tenere il passo durante il lockdown.

                      Tuttavia, sembra esserci una buona probabilità che la pandemia, che non si è ancora esaurita,  possa avere un impatto duraturo sul comportamento dei consumatori, convertendo molti clienti all’online anche dopo la fine della crisi.

                      Ocado

                      Ed ecco quindi che Ocado ha comunicato di voler raccogliere 1,1 miliardi di euro per finanziare l’espansione innescata dalla crisi legata al Coronavirus. In effetti, la proposta che Ocado offre alle grandi catene può portare a dei benefici, a partire dall’automazione che aiuta a tagliare il costo del lavoro. Un recente rapporto di McKinsey ha stimato che, implementando le tecnologie esistenti, un grande supermercato potrebbe gestire il proprio business riducendo fino al 65% le ore di lavoro e i costi che ne derivano. 

                      Inoltre, Ocado si propone anche per la parte di costruzione dell’infrastruttura e di automazione, facendo risparmiare i costi e l’onere di svilupparle per conto loro e questo aiuta le catene che – già prima del Coronavirus –  stavano subendo una forte pressione a causa dall’aumento dei costi e dalla competizione sui prezzi, dove i margini di profitto netto per le catene di supermercati – ad esempio negli Usa – si aggirano in media intorno all’1% o 2%. Inoltre, i dirigenti del settore temono Amazon e Walmart, che hanno forti progetti di espansione nella vendita di food online. Walmart è già il più grande rivenditore di generi alimentari negli Stati Uniti, con una quota di mercato del 21,3%: secondo Ubs, ha più del doppio della quota del suo competitor più vicino, la catena di supermercati Kroger.

                      A partire dal 2017, Ocado ha annunciato una serie di accordi di licenza con catene alimentari in quattro continenti, tra cui la partnership con Kroger (leggi qui). Da allora, la capitalizzazione di mercato di Ocado è quadruplicata superando i 10 mld di dollari, mentre le entrate sono cresciute costantemente, a 2,2 mld di dollari lo scorso anno. Infine, a giorni prende ufficialmente il via la joint venture, firmata l’anno scorso, con Marks & Spencer (leggi qui).

                      Gli investitori sembrano fiduciosi del fatto che Ocado possa capitalizzare l’attuale momento storico: dal 28 febbraio le sue azioni sono cresciute del 28% nonostante i mercati globali siano crollati. Bloomberg riferisce che le azioni di Ocado sono aumentate di quasi il 60% dall’inizio di quest’anno, fino a circa 20 sterline, per un valore di 15 miliardi di sterline. Anche se, a livello di gruppo, Ocado continua a registrare una perdita netta, tanto che attualmente ha più di 750 mln di debito: da  un lato perché continua a investire nella crescita, dall’altro per le grosse spese che Ocado affronta nel costruire decine di Cfc, come prevedono i contratti di licenza. Se questo sembra il momento perfetto per Ocado, il gruppo deve comunque dimostrare di poter soddisfare la domanda del proprio mercato interno senza ostacolare la sua espansione internazionale – combattendo con rivali come Walmart e Amazon (leggi qui) – per far sì che gli investitori sostengano la recente raccolta fondi da 1,1 miliardi di sterline.

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