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                      Instacart: nel 2018 il rutabaga sarà il protagonista delle tavole Usa

                      Fate largo al rutabaga. Se non l’avete mai sentito nominare, siete ancora in tempo per conoscere quello che sarà l’ortaggio protagonista del 2018, almeno in Usa. A dirlo è la regina del food delivery Instacart, che si dice certa che ben presto il rutabaga – simile ad un rapanello violaceo originato dalla colza – spopolerà  grazie al suo sapore di nocciola e alle sue qualità nutritive: potassio, vitamina C, fibre e pochi carboidrati. Ma quella sul rutabaga non è l’unica previsione della start-up californiana, secondo la quale il 2018 vedrà il crescente successo dei piatti “meal kits” pronti da cucinare, così come i prodotti che puntano sui prodotti freschi e salutari, quelli che fanno del “senza” il loro tratto distintivo. E che ora conquistano una fetta sempre più ampia di consumatori decisi a mangiare sano, anche in Italia

                       

                      di Massimiliano Lollis

                       

                      Secondo Instacart il rutabaga sarà il vero protagonista del 2018 nel mondo del retail alimentare Usa

                      Solo alcune settimane fa avevamo descritto i Food Trends – o le previsioni nelle tendenze del retail alimentare – per il 2018 secondo due delle più importanti catene di supermercati del mondo anglofono: la statunitense Whole Foods Market e la britannica Waitrose (leggi qui). Ora ci apprestiamo invece ad inaugurare il 2018 con le previsioni di Instacart, la start-up californiana che incassa sempre più collaborazioni con i giganti del retail a stelle e strisce, come la catena Albertsons Companies con la quale poco più di un mese fa ha firmato un accordo per il food delivery (leggi qui).

                       

                      Secondo l’azienda californiana, che ha elaborato i dati ricavati dalle sue attività nei 39 stati Usa nei quali opera, il 2018 vedrà l’ascesa del rutabaga, anche noto come navone o rapa svedese: un ortaggio dalla polpa bianca e dall’esterno violaceo, a metà strada tra il cavolo e la rapa. L’ortaggio, che è una varietà di colza (Brassica napus), è conosciuto e tradizionalmente apprezzato in nord Europa: pare infatti che le sue antiche origini siano da ricercare in Scandinavia, per quanto in Regno Unito l’ortaggio sia presente già dalla fine del ‘700, tanto che ancora oggi lo si trova spesso abbinato al tradizionale piatto scozzese haggis, a base di fegato di pecora. Al di là degli aspetti storici e folcloristici, il rutabaga può vantare diverse qualità interessanti: prima di tutto il gusto nocciola della polpa, ma anche il ridotto contenuto di carboidrati a fronte di un elevato quantitativo di fibre, vitamina C e potassio. 

                       

                      Il successo del rutabaga previsto da Instacart rappresenta indubbiamente uno dei “food trends” più interessanti e peculiari del 2018. Per quanto riguarda altre previsioni, Instacart – oltre a prevedere un aumento nel consumo di birra, principalmente a causa degli incendi californiani che hanno fortemente limitato la produzione vitivinicola domestica innalzandone il prezzo al consumo – si allinea essenzialmente con le analisi dei big del retail, constatando un aumento dell’offerta di cibi pronti, oggi sempre meno junk food e sempre più gourmet: non a caso giganti come Kroger e Whole Foods stanno espandendo e diversificando l’offerta in questa direzione, proponendo “meal kits”, ovvero piatti freschi con ricette facili da realizzare in una ventina di minuti. Non solo Gdo però: in Usa la moda non è sfuggita anche alle realtà alimentari più piccole, che se da un lato non possono competere con questi colossi a livello di prezzo, decidono invece di differenziarsi puntando su un’offerta personalizzata e su un alto contenuto di servizio: una formula che starebbe incontrando sempre più il favore dei consumatori statunitensi.

                       

                      Secondo Instacart anche i meal kits saranno di tendenza quest’anno. Nella foto, quelli proposti da Kroger (Foto: The Business Journals)

                      Anche grazie ai piatti pronti cresce il mercato dei cibi senza glutine o lattosiosenza carboidrati o privi di proteine animali e/o grassi. La moda dei prodotti “senza” è oramai dilagante: anche nei supermercati italiani, dove basta percorrere le corsie per rendersene conto. Il fatto interessante è, però, che oggi la crescita sembra dovuta in buona parte a quei consumatori che, pur non essendo affetti da alcuna intolleranza alimentare, mettono nel carrello prodotti dietetici e più salutari (o presunti tali) al fine di seguire un’alimentazione più sanaIn Usa la tendenza appare decisamente marcata: i prodotti senza allergeni occupano scaffali o addirittura intere sezioni di supermercati. Come riporta Food Dive, alcuni negozi – come Harmon’s a Salt Lake City – offrono perfino la consulenza di esperti dietisti che guidano il consumatore tra gli scaffali consigliandolo in base alla propria situazione personale, sia essa intolleranza alimentare o semplice voglia di sentirsi in pace con la bilancia (e con se stessi). 

                       

                      Certamente non possiamo ancora sapere con certezza se le previsioni di Instacart si avvereranno e se quindi nel corso di questo 2018 appena iniziato, il rutabaga trionferà effettivamente nei carrelli dei consumatori Usa, e magari europei. Quello che però è certo, è che la tendenza salutista in atto pare ben lungi dall’esaurirsi, e che anzi questa finirà per caratterizzare un tempo che con ogni probabilità andrà ben oltre la fine di questo fatidico 2018. 

                       

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